Missione Mercurio

Alle 03:45 (ora italiana) del 20 ottobre la sonda Bepicolombo partirà dalla base spaziale di Kourou nella Guinea Francese alla volta di Mercurio. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Esa e la Jaxa, l’agenzia spaziale europea e quella giapponese.

Il lancio prevede l’utilizzo del razzo Ariane 5 sul quale ci saranno una sonda europea, la Mercury Planetary Orbiter (MPO), e una più piccola sonda giapponese, il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO).  

Mentre MMO si occuperà di studiare l’ambiente magnetico di Mercurio, l’interazione del vento solare e la composizione chimica della parte più esterna della sua atmosfera, MPO si concentrerà sulla superficie del pianeta.

Ma le sonde incontreranno anche per due volte il pianeta Venere e, seppur con meno strumenti, faranno rilevazioni anche lì.

Gli obiettivi della missione sono quindi molteplici e decisamente ambiziosi: non solo l’esistenza stessa della magnetosfera di Mercurio risulta scientificamente inspiegabile, ma anche la strana orbita dello stesso pianeta risultava non comprensibile tramite il modello di meccanica classica fino al secolo scorso. Nuove e più dettagliate misurazioni dovranno quindi confermare il modello della Relatività Generale di Einstein.

Il viaggio per raggiungere Mercurio durerà sette anni nei quali la sonda Bepicolombo percorrerà nove milioni di chilometri.

La missione non porta solo il nome italiano in omaggio a Giuseppe (Bepi) Colombo, l'astronomo italiano che negli anni '70 indicò alla NASA la traiettoria per la sonda Mariner 10.

Il contributo dell’agenzia Spaziale italiana è stato infatti importantissimo considerando che su 11 strumenti  a bordo del satellite MPO, 4 sono made in Italy: tra questi spicca la fotocamera SIMBIO-SYS che, oltre a fare da spettrografo, può scattare immagini a colori.

 

 

Aggiornato il 19 ottobre 2018 alle ore 15:09