
Donald Trump sta mettendo in crisi l’economia planetaria con la sua confusa politica dei dazi. Questo atteggiamento economico, che era stato preannunciato, sta mettendo in secondo piano un’altra importante promessa fatta in campagna elettorale: la risoluzione del problema migratorio e la criminalità. Il governo Trump ha da subito fatto bandiera la volontà di combattere la criminalità organizzata, incominciando con i cartelli della droga messicani. Venerdì 4 Aprile, il presidente degli Usa, ha tenuto un discorso. Oltre a parlare del calo dei prezzi delle uova e la promessa di espellere le “forze corrotte” dal governo degli Stati Uniti, ha dichiarato che centinaia di membri della gang venezuelana Tren de Aragua sono stati arrestati. Ha così asserito che “domani leggerete un sacco di storie su cosa abbiamo fatto con loro, queste sono persone dure e cattive e le stiamo cacciando dal nostro Paese”.
Trump aveva presentato il progetto rimpatrio migranti in modo essenziale; tale operazione avrebbe visto voli verso un altro continente dove sarebbero stati imbarcati tutti i clandestini, sia migranti economici che criminali. Poi la destinazione è stata chiara: la famigerata prigione di Tecoluca, nello stato di El Salvador, il Centro de confinamiento del terrorismo (Cecot). La prigione Cecot, è di recente costruzione, edificata nel 2022, ha una capienza di 40mila persone. È costituita da 32 celle divise in 8 moduli, ogni cella ha una capienza che va da 80 a 150. I detenuti dormono su letti di metallo, senza materasso o cuscini ma solo muniti di un lenzuolo. Al loro ingresso vengono rasati, dotati di divisa da carcerato bianca, durante i pasti non vengono fornite posate e non viene data carne, ma legumi e pane. Le guardie che lavorano all’interno della struttura indossano passamontagna per mantenere l’anonimato.
Negli scorsi giorni, centinaia di immigrati detenuti negli Stati Uniti sono stati trasferiti nel Texas meridionale, per poi essere inviati verso la loro destinazione finale a Tecoluca. Questa operazione si basa su un accordo fatto da Trump con il presidente salvadoregno Nayib Bukele, di origine palestinese nato cristiano poi convertito all’Islam e diventato imam, il quale si definisce orgogliosamente “il dittatore più cool del mondo”. Lo stesso Bukele, a marzo 2022 aveva condotto una azione di repressione della criminalità, che aveva portato in soli 16 mesi a più di 75mila arresti, svolti sempre in operazioni notturne. Trump promette da anni, che in caso necessario, avrebbe invocato l’Alien Enemies Act (una legge di 225 anni fa) per combattere l’immigrazione illegale. Venne concepita durante la presidenza di John Adams (1797-1801), la legge conferisce al presidente ampi poteri per imprigionare e deportare i non cittadini in tempo di guerra. È stata utilizzata solo tre volte: durante la guerra del 1812 e durante le due guerre mondiali.
L’amministrazione Trump aveva iniziato ad avvicinarsi sempre di più alla definizione di “guerra” relativamente alla questione dei migranti criminali, in particolare identificando otto gruppi criminali latinoamericani, tra cui Tren de Aragua, come “organizzazioni terroristiche straniere”. Per scovare i soggetti ipoteticamente appartenenti a queste bande, è stata impiegata l’autorità per l’immigrazione degli Stati Uniti, la quale utilizza una serie di “identificatori di gang”, alcuni sono ovvi, come il traffico di droga con noti membri del Tren. Altri invece, sono indubbiamente discutibili, come le maglie dei Chicago Bulls, abbigliamento urbano di alta moda, tatuaggi che rappresentano orologi, stelle o corone, quasi come “un marchio” per identificare membri delle gang. Sulla base di queste “direttive” per l’identificazione dei soggetti, come già accaduto anche durante l’azione di repressione di Bukele, tra i tanti criminali vengono segnalati e arrestati molti innocenti.
Tuttavia nel quadro di una operazione dove l’espulsione di migranti irregolari coinvolge ogni tipologia di individui, adottare una modalità operativa unica valida per lo scopo, rende minimi i rischi dovuti ai quei fattori collaterali che rendono ancora più pericolosa la presenza di criminali organizzati nella massa migratoria. Oltre il fatto che tale tipologia di migranti, come accade anche in Europa, è generalmente inintegrabile.
Aggiornato il 10 aprile 2025 alle ore 09:41