Messico: la cruda realtà della criminalità organizzata

Nella scorsa settimana fuori dalla città di Guadalajara, il secondo agglomerato urbano più grande del Paese, Capitale dello Stato messicano di Jalisco, è stato trovato un ranch abbandonato il quale nasconde una macabra scoperta. All’interno di questa fattoria sono stati rinvenuti tre forni crematori sotterranei, una fossa comune, resti umani bruciati, centinaia di schegge ossee, effetti personali, insieme a statuette della Santa Muerte, la Santa Morte. Non è chiaro quante persone siano morte sul posto e nessuno dei resti è stato ancora identificato, ma da un primo esame svolto dalle autorità messicane sono state contate più di 200 scarpe ammucchiate, oltre a zaini, quaderni e altri oggetti per un totale di oltre 700 effetti personali, un indizio agghiacciante sul numero di persone che potrebbero essere morte in quello che è stato definito un vero e proprio “campo di sterminio”. “Il numero delle vittime che potrebbero essere sepolte lì è enorme”, ha affermato l’analista della sicurezza, politico messicano, Eduardo Guerrero Gutiérrez.

Le autorità locali erano già a conoscenza del ranch, infatti lo scorso settembre successivamente ad una segnalazione, venne svolto un sopralluogo durante il quale sono stati trovati due ostaggi e un cadavere avvolto in un telo di plastica, oltre ad aver rinvenuto armi e bossoli. Le indagini però vennero subito interrotte per motivi, tuttora, poco chiari. Il procuratore generale dello Stato, Salvador González, ha dichiarato ai media locali che non era stato possibile perquisire l’intero ranch a settembre “perché ci sono molti ettari nella zona”. Sotto richiesta della presidente del Messico Claudia Sheinbaum, l’ufficio del procuratore generale ha assunto la direzione delle indagini.

La scoperta del sito avviene in un momento in cui la presidente Sheinbaum sta subendo forti pressioni, da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, affinché venga repressa la criminalità organizzata, il quale ha persino ipotizzato un possibile intervento militare da parte degli Stati Uniti per dare la caccia ai membri del cartello. Anche e a causa delle intimidazioni del commander-in-chief, Sheinbaum ha messo al centro della sua agenda politica le questioni di sicurezza adottando un approccio più aggressivo verso la lotta alla criminalità organizzata messicana, ma il suo governo deve affrontare sfide significative mentre combatte i potenti gruppi criminali che controllano vaste aree del Paese.

Una delle organizzazioni criminali più violente, potenti e temute del Messico è il cartello Jalisco New Generation, nato nel 2010 ha negli anni acquisito una rilevante importanza, infatti è ad ora uno dei cartelli più potenti che produce e traffica droghe sintetiche, in particolare fentanyl e metanfetamina. Il gruppo, che opera nello stato di Jalisco e in tutto il Paese, ha diversificato le proprie attività criminali compiendo traffico di esseri umani e disboscamento illegale. Le autorità hanno dichiarato che proprio il cartello di Jalisco New Generation potrebbe essere l’artefice del luogo del drammatico ritrovamento, la predominanza del gruppo e la sua rapida espansione negli ultimi anni hanno coinciso con un numero crescente di omicidi, sparizioni e scoperte di fosse comuni nello stato di Jalisco. I dati ufficiali stimano che dal 1962, anno in cui si sono iniziati a tenere i registri per le persone scomparse, risultano denunce per più di 120mila persone sparite.

In un Paese totalmente assuefatto da episodi di brutale violenza da parte dei cartelli della droga, dove ogni giorno si compiono atti di alta criminalità, le immagini del “campo di sterminio” hanno scioccato la popolazione e hanno mosso associazioni che combattono per i diritti umani a chiedere al governo di porre fine alla violenza che devasta la Nazione da anni.

Aggiornato il 17 marzo 2025 alle ore 13:39