![Le imprese del Texas preoccupate dai dazi con Messico e Canada](/media/8310127/letizia.jpg?crop=0.071341861139295637,0.0000108928157896525,0.17447274967386475,0.014339012967655933&cropmode=percentage&width=370&height=272&rnd=133836589680000000)
Le organizzazioni imprenditoriali del Texas intervengono sulla proposta di nuovi dazi di Donald Trump che potrebbe imporre una tassa del 25 per cento sui beni provenienti dal Messico e dal Canada. Le imprese hanno dichiarato di registrare già in queste settimane importanti perdite economiche. Attualmente una considerevole fonte economica del Texas è rappresentata dall’agricoltura. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cotone, foraggi, ortaggi e frutta. Inoltre, è fiorente anche l’allevamento, soprattutto di cavalli, bovini, suini e ovini. Oltre alla silvicultura, si ricorda inoltre che l’economia texana si basa anche sul settore manufatturiero di gomma e plastica, sul commercio e sui servizi. L’annuncio dei dazi ha creato una grande ansia per i leader aziendali dell’area di Houston e Daniel Allford, autorevole protagonista imprenditoriale della robotica del Texas e presidente della società Arc Specialties, ha recentemente affermato: “Finché le minacce dei dazi saranno utilizzate come strumento di negoziazione e non come strumento finanziario capisco la strategia della Presidenza, ma se tali tariffe saranno effettivamente approvate, i cittadini e i produttori Usa, canadesi e messicani subiranno delle importanti sofferenze di carattere commerciale”. Secondo gli esperti dell’Office of the US Trade Representative, il Messico è attualmente il principale mercato di esportazione del Texas, mentre il Canada è il secondo Paese in termini di esportazioni per la comunità imprenditoriale locale.
Per Allford, la minaccia dei dazi di Trump può essere interpretata come una sorta di bluff per fare pressioni di carattere politico, sicuritario e commerciale. Quasi il 65 per cento di tutti gli scambi tra Messico e Stati Uniti origina dal Texas, è destinato al Texas o attraverso il Texas. Il valore dell’export texano in Messico supera i 100 miliardi di dollari, dando lavoro più di mezzo milione di persone. “Gli Usa stabiliscono una quota per i dazi, gli altri Paesi introducono altri dazi e chi ne trae vantaggio sono solo le istituzioni politiche. I cittadini del nord America subiranno le conseguenze”, ribadisce l’imprenditore texano. Il presidente della società di robotica cita la fallimentare strategia adottata più di 60 anni fa che fece tremare l’industria americana dei pick-up. Gli Stati Uniti imposero dei dazi all’export di pick-up americani in risposta alle politiche protezioniste imposte da Francia e Germania dell’Ovest sull’export dei polli. “Ancora oggi, i pick-up hanno dei prezzi maggiorati a causa della guerra sulla storica tassa sui polli. Chiunque acquisti un pick-up paga una sovrattassa di 5.000 dollari”, ha ribadito l’imprenditore.
Nei primi dieci mesi del 2024, il Messico ha confermato la sua posizione di primo partner commerciale degli Stati Uniti, con una quota del 15,9 per cento sul totale delle importazioni ed esportazioni di prodotti della più grande economia mondiale. Lo ha rivelato il Census Bureau, in un rapporto in cui il Canada risulta stabile al secondo posto (14,4 per cento), superando Cina, Germania e Giappone. Le esportazioni cumulate dal Messico verso gli Usa sono state di 424,4 miliardi di dollari nel periodo gennaio-ottobre, seguite da quelle del Canada (343,8 miliardi).
Aggiornato il 10 febbraio 2025 alle ore 11:02