Al secondo turno delle elezioni presidenziali nella Repubblica di Moldova, Maia Sandu, convinta filoeuropea, ha vinto contro il candidato filorusso Alexandr Stoianoglo. Determinante il voto dei cittadini moldavi residenti all’estero. Maia Sandu, nata il 24 maggio 1972, è una delle figure politiche più importanti della Repubblica di Moldova. Nota per la sua politica europeista e gli sforzi contro la corruzione, la presidente Sandu rappresenta la speranza di modernizzazione e integrazione europea per molti cittadini moldavi. Maia Sandu ha frequentato l’Accademia di Studi economici della Moldova, dove ha conseguito il diploma in management nel 1994. Successivamente, ha seguito un master in relazioni internazionali presso l’Accademia di Amministrazione pubblica a Chişinău (1998), che le ha dato le basi per una carriera di successo. Sandu è stata molto riservata riguardo alla sua vita personale, ma nell’ottobre 2020 ha pubblicato un video sui membri della sua famiglia sulla sua pagina Facebook.
“Da quando sono diventata un personaggio pubblico e soprattutto da quando sono entrata in politica, molti mi chiedono chi sia la mia famiglia. Perché non parlo della mia famiglia? Sapendo quanta inimicizia c’è nella politica moldava, è naturale voler proteggere i propri cari, proteggere la propria famiglia e cercare di tenerli lontani dalla luce delle telecamere. Tuttavia, capisco anche la curiosità di chi vuole ancora sapere da dove vengo, da quale famiglia, che razza di persone siano i miei genitori, i miei nonni. Vengo da una famiglia numerosa e amichevole, come molte famiglie in Moldova. Mia madre e mio padre non solo si prendevano cura di me e di mia sorella, ma riuscivano a giocare con noi, quando questa cosa non era di moda”, ha detto Maia Sandu in un video su Facebook. La sua prima esperienza professionale importante è stata presso il Ministero dell’Economia della Repubblica di Moldova, dove ha lavorato dal 1994 al 1998.
Successivamente, tra il 1998 e il 2005, ha ricoperto l’incarico di economista presso l’Ufficio della Banca mondiale a Chişinău, esperienza fondamentale per sviluppare le sue competenze economiche e governative. Un momento chiave nella carriera di Maia Sandu è stato il conseguimento del master in Politiche pubbliche presso la prestigiosa Kennedy School of Public Administration dell’Università di Harvard nel 2010. Questa formazione accademica di alto livello le ha permesso di occupare successivamente la posizione di consigliere del direttore esecutivo della Banca mondiale a Washington, consolidando la sua esperienza in politiche pubbliche e governance. Nel 2012 Maia Sandu è diventata ministro dell’Istruzione. Incarico che ha mantenuto fino al 2015. Durante questo periodo ha attuato importanti riforme nel campo dell’istruzione, facendosi apprezzare per i suoi sforzi di modernizzazione e trasparenza in questo settore. Nel maggio 2016, ha fondato il Partito azione e solidarietà (Pas), un partito filoeuropeo incentrato sulle riforme democratiche e sulla lotta alla corruzione. È diventata rapidamente la leader della formazione e nel 2020 si è dimessa dalla carica di leader del Pas dopo aver vinto le elezioni presidenziali, dimostrando il suo impegno per la separazione dei poteri nello Stato.
Maia Sandu ha ricoperto per un breve periodo la carica di primo ministro nel 2019, ma il suo mandato è stato ridotto a causa di divisioni politiche interne. Tuttavia, nel 2020, ha vinto le elezioni presidenziali, diventando la prima donna presidente della Repubblica di Moldova. La sua presidenza è stata caratterizzata da continui sforzi per rafforzare lo stato di diritto e promuovere l’integrazione europea del Paese. Durante il suo mandato, la Repubblica di Moldova ha ottenuto lo status di candidato all’adesione all’Unione europea, un passo storico per il futuro del Paese. La presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, ha accusato domenica il suo avversario alle elezioni presidenziali, Alexandr Stoianoglo, di essere l’uomo dei russi e di avere legami con alcuni oligarchi moldavi fuggiti dal Paese per evitare pene detentive per vari crimini commessi. “Purtroppo su questo palco abbiamo un cavallo di Troia, un uomo attraverso il quale gli altri vogliono governare il Paese. Nessun moldavo vuole essere guidato da coloro che hanno derubato lo Stato, da coloro con cui abbiamo combattuto e siamo riusciti a cacciare dal potere”.
“Il denaro stanziato in questa campagna non è di Şor, di Platon o di Dodon. Sono soldi che vengono da qualche altra parte”, ha esordito Maia Sandu in apertura del dibattito. Maia Sandu ha chiesto direttamente a Stoianoglo perché, durante il suo mandato di procuratore generale, abbia permesso di fuggire dal Paese al controverso Veaceslav Platon, sul quale erano in corso procedimenti penali, e come mai non abbia avviato le indagani per il caso noto come “Borsa nera”, in cui Vlad Plahotniuc offrì soldi all’allora presidente, Igor Dodon. “Come puoi convincere i cittadini che sarai un presidente migliore di quanto sei stato come procuratore generale?” ha chiesto Maia Sandu. Ed infatti Stoianoglo non ha convinto i cittadini moldavi. La risposta è giunta dalle urne domenica 3 novembre quando Maia Sandu ha ricevuto dagli elettori un secondo mandato come presidente della Repubblica di Moldova. I russi, nonostante tutti i tentativi di condizionare il voto attraverso campagne di disinformazione e tentativi di corruzione del corpo elettorale, hanno fallito. Un duro colpo per il Cremlino.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza
Aggiornato il 04 novembre 2024 alle ore 11:41