Spagna sotto shock: a Valencia si cercano i dispersi

L’alluvione ha causato almeno 158 morti. Il bilancio provvisorio del meteo estremo che ha colpito la Spagna, e soprattutto Valencia, è destinato a salire, con la protezione civile che “non si dice ottimista”. Continuano le operazioni di ricerca dei numerosi dispersi, sperando di trovare ancora dei sopravvissuti. Le forze dell’ordine sono state dispiegate nelle aree più colpite, con un migliaio di soldati, vigili del fuoco e polizia che si stanno adoperando per sgombrare le zone dove è avvenuto il disastro. Delle 158 vittime, almeno 92 sono da attribuire alla Comunità Valenzana, la più colpita dall’alluvione. Altri due decessi sono stati registrati nella vicina regione di Castiglia-La Mancia e un terzo in Andalusia. Si tratta del bilancio più grave dopo quello del disastro del 1973. Allora morirono 300 persone, ma sembrerebbe che anche questa volta il numero è destinato ad aumentare a causa dei numerosi dispersi, anche se “non c’è una stima precisa”, ha avvertito il ministro delle Politiche territoriali Ángel Víctor Torres.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, dopo aver dichiarato tre giorni di lutto nazionale, sarà a Valencia per visitare il Centro di coordinamento dei soccorsi (Cecopi). Ieri, il premier, in un discorso televisivo ha assicurato che il Governo non lascerà sole le vittime. E i sevizi di emergenza hanno dichiarato che stamattina presto migliaia di persone erano ancora senza elettricità nella Comunità Valenzana. Molte sono ancora chiuse, con le automobili distrutte e abbandonate sparse ovunque, coperte di fango e detriti, che bloccano le vie di fuga. Secondo le autorità, una delle località più colpite è stata Paiporta, nella periferia sud di Valencia, dove sono morte circa 40 persone, tra cui anche donne e bambini.

Il presidente della Comunità Valenzana, Carlos Mazón, ha annunciato ieri sera che i servizi di emergenza locali hanno condotto “200 operazioni di soccorso terrestre e 70 interventi aerei” con l’ausilio di elicotteri durante la giornata. Ha inoltre confermato che le squadre di soccorso sono riuscite a raggiungere tutte le aree colpite, sebbene diversi villaggi siano rimasti isolati dal resto del Paese per gran parte della giornata. Secondo l’agenzia meteorologica spagnola Aemet, nella notte tra martedì e mercoledì si sono registrati oltre 300 litri d’acqua per metro quadrato in varie località della regione, con un picco di 491 litri nel villaggio di Chiva, equivalente a “un anno intero di precipitazioni”, ha commentato. La stampa spagnola, definendo l’evento come “l’alluvione del secolo”, ha sollevato interrogativi circa la tempestività della risposta delle autorità, evidenziando che l’allerta della protezione civile è stata trasmessa solo martedì dopo le 20. Il fenomeno noto come gota fría o Dana, tipico dell’autunno sulla costa mediterranea spagnola, è una depressione isolata in alta quota che genera piogge intense e violente, anche per più giorni consecutivi. Gli esperti hanno inoltre sottolineato come il cambiamento climatico stia amplificando la frequenza e l’intensità di tali eventi estremi.

Aggiornato il 31 ottobre 2024 alle ore 17:39