Valencia in ginocchio, l’incubo delle alluvioni

La Spagna si ritrova al cospetto della furia delle acque. La devastante ondata di maltempo che ha colpito la Comunità Valenciana e la parte meridionale dell’Andalusia ha portato conseguenze gravissime, lasciando dietro di sé uno scenario di desolazione e dolore. Il bilancio provvisorio parla di almeno 70 vittime, tra cui numerosi bambini, e migliaia di persone costrette a lasciare le proprie abitazioni. Mentre il Paese cerca di contare i danni, il numero dei dispersi potrebbe ancora aumentare. Le piogge torrenziali hanno causato lo straripamento di diversi fiumi, trasformando le strade in veri e propri torrenti. Nella regione di Valencia, centinaia di persone sono rimaste intrappolate per ore su due autostrade, senza alcuna possibilità di fuga. “Le operazioni di soccorso sono particolarmente complesse – ha spiegato José Miguel Basset, capo dei Vigili del fuoco – e molte zone restano isolate, senza elettricità né collegamenti telefonici”. Mentre le immagini dei cumuli di auto abbandonate e degli abitanti intenti a liberare le loro case dal fango diventano simbolo di questa tragedia, il governo spagnolo ha mobilitato tutte le risorse disponibili.

Pedro Sánchez, il primo ministro iberico, ha dichiarato che la priorità assoluta è il supporto alle vittime. In un discorso solenne, ha espresso il suo cordoglio e assicurato che nessuno sarà abbandonato. “Tutta la Spagna piange con voi”, ha dichiarato Sánchez, annunciando l’impegno a lungo termine del Governo per aiutare le aree colpite a risollevarsi. Anche il re Felipe VI ha espresso il suo profondo dolore tramite un messaggio su X, ringraziando i servizi di emergenza per il loro sforzo “titanico” e offrendo le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.

La risposta internazionale non si è fatta attendere. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha annunciato l’attivazione del sistema satellitare Copernicus per supportare le operazioni di soccorso, oltre all’uso del meccanismo di protezione civile dell’Unione. Con altre sei comunità autonome ancora in stato di allerta, tra cui la Catalogna e la Castilla-La Mancha, il rischio di ulteriori precipitazioni rappresenta una minaccia costante. Le alluvioni hanno messo in ginocchio interi settori: scuole e eventi sportivi sono stati sospesi, parchi chiusi, mentre il trasporto ferroviario è completamente bloccato, compresa la linea ad alta velocità tra Valencia e la capitale spagnola. La città, che solo cinque anni fa ricordava l’anniversario della devastante tempesta nella regione di Vega Baja, si trova di nuovo ad affrontare una catastrofe senza precedenti, con precipitazioni superiori ai 500 litri per metro quadrato in alcune zone.

Davanti a questa emergenza, il Governo spagnolo ha già predisposto misure economiche per sostenere la ricostruzione delle aree colpite. Pedro Sánchez, dopo aver presieduto il comitato di crisi, ha ribadito che l’esecutivo fornirà un sostegno finanziario per “ricostruire le città e le vite” distrutte. Un minuto di silenzio è stato osservato nel Parlamento spagnolo, che ha indetto tre giorni di lutto nazionale, in omaggio alle vittime di una delle peggiori inondazioni nella storia recente del Paese, superata solo da quella del 1996 in Aragona. Intanto, la Farnesina ha confermato che tra le vittime non figurano cittadini italiani, ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha assicurato che l’Italia è pronta a offrire il suo supporto.

Aggiornato il 30 ottobre 2024 alle ore 16:26