Il Festival internazionale della geopolitica europea

La prima giornata del Festival internazionale della geopolitica europea di Venezia, che si svolge presso il Museo del Novecento di Venezia Mestre, si è concluso con il panel dedicato alla “Difesa europea e sicurezza internazionale”, con un nutrito confronto tra Paolo Casardi, ambasciatore e copresidente del Circolo di studi diplomatici; Enrico Della Gatta, vicepresidente responsabile Geopolitical Studies&Advocacy di Fincantieri; Sabrina Zuccalà, presidente dell’innovativa società di formulati nanotecnologici 4WardAerospace&Defence; Stefano Cont, generale dell’Agenzia europea per la Difesa; Pete Lapp, già agente del Federal Bureau of Investigation – Fbi in collegamento da remoto e Massimiliano Lauretti, contrammiraglio dello Stato maggiore della Marina militare, moderati dal giornalista Rai, Ettore Guastalla. Particolarmente apprezzato l’intervento dell’ex agente dell’Fbi Pete Lapp che ha ricordato la vicenda legata all’arresto della spia cubana Ana Belen Montes e ai difficili rapporti tra Cuba e gli Stati Uniti d’America.

La Montes fu reclutata dall’intelligence cubana mentre era studentessa universitario alla Johns Hopkins University negli anni Ottanta. Era conosciuta tra gli studenti per le sue forti opinioni a sostegno dei movimenti di sinistra latinoamericani come il Fronte sandinista di liberazione nazionale in Nicaragua. In seguito l’ambasciatore Paolo Casardi ha ribadito che “l’Europa non ha una politica estera comune e per tale ragione si è rafforzato il ruolo europeo della Nato. Siamo privi di un ombrello missilistico e dovremmo lavorare per intensificare il ruolo della difesa innovativa”. Successivamente Stefano Cont, generale dell’Agenzia europea per la Difesa ha centrato l’attenzione sui poteri della geopolitica contemporanea: diplomazia, potere militare, intelligence ed economia.

“Pensavamo bastasse solo un percorso e un modello economico per generare la pace ma solo di recente abbiamo iniziato a parlare anche degli altri poteri della nostra contemporaneità. Negli ultimi anni la spesa europea è centrata su un trend in crescita continua. L’Europa ha speso 270 miliardi di euro nel 2023 e per il 2024 la previsione è di 300 miliardi. La Russia, che sta vivendo un’economia di guerra, ha speso 120 miliardi di euro, gli Stati Uniti d’America 800 miliardi e la Cina 200 miliardi, anche se i dati cinesi non sono trasparenti e molti esperti ritengono che gli investimenti sarebbero molto più consistenti”. L’ammiraglio Lauretti ha posto l’attenzione sul ruolo del mare: “Il 90 per cento delle merci si sposta via mare e il 98 per cento delle telecomunicazioni digitali viaggia attraverso le dorsali oceaniche. Il mare rappresenta una grande sfida per la nostra attualità geopolitica: dalla difesa, alla salvaguardia dei collegamenti energetici e delle telecomunicazioni”.

La Difesa e la sicurezza internazionale meritano investimenti e ricerca continua. Nel mondo dell’aviazione e della marina, in rapida evoluzione, la ricerca costante di soluzioni innovative è essenziale per migliorare l’efficienza e la sicurezza degli aeromobili e delle imbarcazioni. Uno degli sviluppi più interessanti in questo ambito è l’applicazione della nanotecnologia nei trattamenti superficiali dei materiali compositi, che promette di migliorare la resistenza alla corrosione e la facilità di pulizia. “Con le navi della Marina Militare stiamo conducendo diversi test sull’utilizzo delle nanotecnologie per eliminare la corrosione dovuta agli agenti atmosferici e alla salsedine e per far diminuire l’attrito nell’acqua ed il proliferare di vegetazione e altri organismi, allo scopo di aumentare le prestazioni in termini di velocità, diminuire i consumi ed i cicli di manutenzione e ottenendo così un notevole risparmio economico, il tutto senza modificarne la struttura e l’aspetto, in quanto la nanotecnologia legandosi direttamente a livello molecolare, non aggiunge spessore o peso alle superfici trattate”, ha ribadito Sabrina Zuccalà.

Obiettivo del Festival internazionale della geopolitica europea, organizzato dal Comune di Venezia, dalla Città metropolitana e dalla rivista di affari internazionali Atlantis, con il sostegno della Regione del Veneto, in collaborazione con il Circolo di studi diplomatici, l’Ufficio italiano del Consiglio d’Europa, Confindustria Veneto, Europe Direct Venezia e Vela spa, è quello di proporre Venezia quale centro internazionale di riflessione sulle dinamiche geopolitiche.

Aggiornato il 10 maggio 2024 alle ore 16:21