Israele teme un imminente attacco iraniano

Benjamin Netanyahu prepara il Paese a un attacco iraniano entro le prossime 48 ore. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali l’attacco colpirà il territorio di Israele. Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant, a cui ha assicurato che Israele può contare sul pieno appoggio americano a difendere Israele contro gli attacchi iraniani. “Un attacco diretto dell’Iran comporterà una appropriata risposta da parte di Israele”, ha detto Gallant, nella conversazione telefonica – la seconda in pochi giorni – con il suo omologo. I due – secondo una nota ufficiale – hanno discusso della “preparazione ad un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare ad un’escalation nella regione”. Intanto, il premier israeliano condurrà nel pomeriggio una “valutazione della sicurezza” nel mezzo dei preparativi per un raid di Teheran. Alla riunione sono stati invitati – secondo i media – sia il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz sia Gallant. Il portavoce dell’esercito Daniel Hagari ha confermato che l’Idf (Forze di difesa israeliane) “è in alto allarme”.

“Una difesa legittima, con lo scopo di punire l’aggressore”, dopo l’attacco contro l’edificio consolare dell’ambasciata di Teheran a Damasco, attribuito dall’Iran a Israele, “è una necessità”, ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, durante una telefonata con l’omologa tedesca Annalena Baerbock. “Quando il regime israeliano viola completamente l’immunità degli individui e delle sedi diplomatiche andando contro al diritto internazionale e alla Convenzione di Vienna, la legittima difesa è una necessità”, ha detto Amirabdollahian, come riporta l’agenzia di stampa iraniana Mehr, parlando del raid contro la capitale siriana dove sono morti sette importanti membri delle Guardie della rivoluzione iraniana. “Se un attacco missilistico simile fosse accaduto in una missione diplomatica nella zona di guerra dell’Ucraina, la reazione degli Stati Uniti e dell’Europa sarebbe stata la stessa?”, ha chiesto polemicamente Amirabdollahian alla ministra tedesca durante il colloquio, affermando che l’Iran si aspetta che la Germania condanni l’attacco e che “la politica estera della Repubblica islamica dell’Iran è sempre basata sull’evitare tensioni”.

Inoltre, Amirabdollahian ha detto che “il motivo per cui gli sforzi della Germania per stabilire un cessate il fuoco a Gaza sono stati inefficaci dovrebbe essere ricercato nella mancanza di neutralità da parte della Germania in questo genocidio”. “Israele è un regime occupante e la Palestina ha un legittimo diritto alla difesa. Rispetto a questo, l’unica via per risolvere i problemi correnti è porre fine al genocidio e ai crimini di guerra a Gaza”, ha aggiunto il capo della diplomazia iraniana. “Ci aspettiamo che la Germania non ripeta le sue accuse prive di fondamento contro l’Iran”, ha detto il funzionario della Repubblica islamica in riferimento alle critiche di Berlino rispetto alla violazione dei diritti umani in Iran durante la repressione delle proteste antigovernative del 2022, invitando Baerbock e il governo tedesco a “difendere i diritti delle migliaia di donne e bambini di Gaza e in altre parti del mondo dove i diritti delle donne sono costantemente violati”.

Frattanto, il Ministero degli Esteri francese, citato oggi dall’agenzia France Presse, invita i connazionali ad astenersi dai viaggi in Iran, Israele, Libano e Territori palestinesi. E anche il Ministero degli Esteri tedesco ha chiesto ai cittadini di evitare i viaggi in Iran, Israele, Libano e Palestina. Lo ha affermato un portavoce del dicastero in conferenza stampa a Berlino. Nel sito del ministero si legge anche la richiesta ai cittadini tedeschi che si trovano in Iran di lasciare il Paese. “La situazione in Iran è molto tesa e osserviamo con apprensione quello che accade e lavoriamo per una de-escalation”. Lo ha detto un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, in conferenza stampa a Berlino, ricordando il colloquio di ieri della ministra Annalena Baerbock con l’omologo iraniano.

Aggiornato il 12 aprile 2024 alle ore 16:31