I galletti di marzo, ovvero Putin e Macron

Una persona munita di senso morale dice quello che fa e fa quello che dice. Un criminale invece a volte non fa quello che dice, altre volte non dice quello che fa. Vedi Hamas il 7 ottobre 2023 e il terrorismo in genere. Vedi le congiure da Giulio Cesare in poi. Vedi la mafia con la strage di Capaci. Vedi Pearl Harbor e l’11 settembre. Questa distinzione, importante per ogni società, diventa fondamentale quando parliamo di uomini politici in uno scenario di crisi. Più che delle parole di un tiranno ci si deve preoccupare dei loro silenzi.

Putin ha fin troppo parlato di bombe nucleari, al contrario Nikita Krusciov nel 1961 piazzò una base missilistica a Cuba senza nemmeno fiatare qualcosa a se stesso. John Kennedy rispose in un modo talmente chiaro ai comunisti russi (guai alla nebbia diplomatica europea!) che quelli, consci di una inferiorità militare sostanziale nonostante il loro impero fosse al massimo del suo fulgore, tornarono sui loro passi. L’Unione sovietica da quel momento incominciò a decadere, fino al suicidio finale. Il Pcus salvò comunque una parte di capitale in dollari del partito, finito chissà dove e chissà in mano di chi, e salvò anche il suo capitale umano, come i membri del Kgb tra i quali rifulgeva, come un buco nero, Vladimir Putin.

Un importante uomo dei Servizi segreti sa cosa dire e cosa non dire. Emmanuel Macron da parte sua ha semplicemente risposto alle allusioni minacciose del dittatore russo e dei suoi oligarchi. Traducendo – non dal francese ma dalla lingua della propaganda – il presidente francese ha detto a Putin di valutare bene se potrebbe sostenere un confronto militare contro tutta l’Europa (escluso il triangolo delle Bermuda Orsini-Travaglio-Belpietro e una flottiglia di politici italiani). Altri leader europei hanno fatto bene a smentire un intervento militare diretto sul fronte ucraino, facendo capire alla popolazione che lo scenario non è bellico ma di propaganda utile a convincere il potenziale nemico a desistere dal fare minacce. Italiani ed europei si trovano di fronte a un triplice scenario. Il primo è quello della guerra civile spagnola, che vide la vittoria dei fascismi, ma insieme pose le basi della resistenza politica e partigiana di qualche anno dopo, grazie ai volontari internazionali, e che fece capire chiaramente (purtroppo non ai popoli, ma ai leader più muniti di senno come Winston Churchill) che il comunismo di Josip Stalin era la matrice del nazionalsocialismo. Non tutti infatti ricordano le malefatte comuniste in Spagna, che si rivolsero, più che contro le truppe del caudillo Francisco Franco, contro le parti non conformi delle Brigate Internazionali, come gli anarchici, e l’area liberale. George Orwell rimase scioccato dal comportamento del Comintern: libri come 1984 e La fattoria degli animali nascono nel sangue dei combattenti delle Brigate internazionali uccisi dal fuoco amico.

Il secondo scenario fu quello della Conferenza di Monaco del 1938, quella dei doni di pace ad Adolf Hitler (vale qui la pena di ricordare che le folle britanniche accolsero con bandiere e trionfi il premier Neville Chamberlain). Il terzo scenario che riguarda l’Europa e la Russia è quello bellico: contro i nazifascisti ieri, e oggi contro il quartetto che sostiene il Dracula del Cremlino (con la Cina che è alquanto defilata, speriamo a lungo). Per evitare il terzo scenario, serve la determinazione di John Kennedy (quello di Cuba nel 1962, e anche quello che approvò l’intervento statunitense nel Vietnam del 1964, iniziato del resto già nel 1955 dopo il disastro del colonialismo francese. Poi altri presidenti yankee sbagliarono tattica e strategia, con gravi conseguenze. Kennedy fu assassinato nel novembre del 1963).

Diciamo che dimostrarsi indecisi a tutto è il miglior metodo di favorire la guerra. Il Vaticano di politica non ha mai capito molto, a parte Karol Wojtyla, e di ciò di cui poco si sa, è meglio tacere. Scrive Carlo Panella su Linkiesta: “(Parlando di pace) Papa Bergoglio ha detto una falsità: In fondo, le due guerre mondiali sono terminate con un accordo. Nessun accordo invece nel 1918 e nel 1945. Sempre e solo resa incondizionata degli Imperi centrali e poi della Germania nazista (e del Giappone), come tutti ben sanno. Un Pontefice sconcertante”.

Il cristianesimo apocalittico

Il discorso di Gesù sulla fine dei tempi e tutta l’apocalittica cristiana sono espliciti. Da un lato, il “Estoti parati” del Vangelo di San Matteo (24:44). Dall’altro, l’indicazione dell’impossibilità di determinare il quando. La “fine dei tempi” è la fine dei tempi malvagi, quindi l’esatto opposto di ciò che oggi volgarmente si intende per “apocalisse”, che in greco significa “rivelazione” e non la “fine del mondo”. Il ritorno di Cristo in Terra, ovvero il Regno di Dio che porrà fine agli impossibili regni umani arriverà, secondo la letteratura cristiana apocalittica, come un ladro nel cuore della notte: nessuno se ne accorgerà. Lo stesso vale comunque nella Storia umana: non possiamo sapere quando un nemico ci attaccherà. Possiamo solo “stare pronti” a difenderci.

Continua il triste spettacolo degli avvoltoi politici e giornalisti che indottrinano e terrorizzano via digitale terrestre spettatori poco avveduti. Molti candidi e poco edotti sulla politica internazionale si abbeverano solo alla mala fonte dei tg e dei talk-show (forse sarebbe meglio definirli “Talk? Sciò!”). Non capiscono quanta propaganda ci sia nelle parole che ascoltano. Macron ha risposto a Putin sul piano della propaganda? I candidi non sanno distinguere propaganda da realtà. Dovrebbero leggere Sun Tzu e poi aprire bocca. Oppure il Manuale di studi strategici del generale Carlo Jean. Invece, ascoltano plateali discorsi effimeri, li registrano come pappagalli e poi li vanno ripetendo, millantando di essere missionari della pace nel mondo. Una volta le anime buone colte o ignoranti parlavano solo a ragion veduta, oggi tutti parlano a vanvera e con la ragione imbevuta di retorichetta dei social e della tivù. Si dovrà pur buttare un salvagente utile a chi è caduto nella stupidità rivestita di auto-incoscienza.

Aggiornato il 20 marzo 2024 alle ore 17:29