Basta ipocrisie: Putin è un tiranno, un criminale di guerra e un assassino

L’Occidente non deve riconoscere i risultati delle elezioni presidenziali in Russia, poiché si tratta di una presa del potere. Troppe persone in Occidente considerano ancora Vladimir Putin un leader politico legittimo e cercano una logica politica nelle sue azioni. In effetti, Putin come il capo di un gruppo mafioso, crudele, cinico, incline alla violenza è pronto a mentire e uccidere. Putin ha preso il potere in Russia, dove può dichiararsi presidente legittimo o addirittura incoronarsi erede degli zar russi. Ma perché i Paesi democratici continuano a riconoscere come legittimo il suo potere criminale? Perché i leader mondiali democraticamente eletti si pongono sullo stesso piano di un criminale che ha passato decenni a manipolare le elezioni, uccidendo, imprigionando o espellendo tutti i suoi oppositori, e da due anni ha scatenato una sanguinosa guerra su larga scala in Europa attaccando l’Ucraina? Yulia Navalnaya, ha recentemente scritto sulle colonne del Washington Post: “Putin non è un politico, è un gangster. Alexei Navalny è diventato famoso in Russia e odiato da Putin proprio perché fin dall’inizio della sua lotta ha apertamente chiamato Putin e i suoi alleati banditi che hanno preso e usato il potere solo per il proprio arricchimento e la soddisfazione delle ambizioni personali”.

Putin non si preoccupa dell’economia russa, per il tiranno di Mosca ciò che conta è che ci siano abbastanza soldi per mantenere l’esercito e i servizi di sicurezza, nonché per riempire le proprie tasche e quelle dei suoi sodali. Al momento è difficile fare qualcosa contro di lui, ma è possibile privare la sua cerchia più immediata, i suoi rappresentanti e i decisori delle entrate ottenute illegalmente. In questo le sanzioni sono importanti. Possono, se applicate con efficacia, mettere in crisi questo sistema di potere. In Russia esiste una dittatura brutale. Il numero dei prigionieri politici in Russia è tre volte più alto che durante la lotta del sistema sovietico contro i dissidenti. I diritti umani sono violati, non c’è libertà di parola e di protesta. Non riconoscere i risultati delle elezioni truccate e non riconoscere Putin come legittimo presidente è un dovere. Il mondo deve finalmente capire che Putin non è chi vuole sembrare. È un usurpatore, un tiranno, un criminale di guerra e un assassino. Nel frattempo, Putin, in un’intervista alla televisione di Stato russa, lancia l’ennesima minaccia all’Occidente. “La Russia dispone di armi nucleari ancora ‘più avanzate’ degli Stati Uniti e, se necessario, ‘dal punto di vista tecnico-militare siamo pronti’ ad usarle”. Non è tardata ad arrivare la risposta del premier finlandese Petteri Orpo, il quale ha sottolineato che il suo Paese lavorerà al “potenziamento della difesa e al rafforzamento dei confini”, che ha definito “pilastri fondamentali”.

“Nessuno qui ha paura di voi”, gli ha fatto eco il presidente lituano Gitanas Nauseda, commentando l’aggressione subita nel suo Paese da Leonid Volkov, ex braccio destro dell’oppositore russo Alexei Navalny. Al termine di un bilaterale martedì sera a Parigi con Emmanuel Macron, Nauseda aveva detto che occorre “considerare seriamente l’idea di inviare truppe in Ucraina”. Il presidente polacco Andrzej Duda ha sottolineato che “Il sostegno finanziario all’Ucraina costa poco se si considera quali altre forme di sostegno sarebbero disponibili se scoppiasse la guerra e i Paesi della Nato venissero attaccati. Allora il soldato americano dovrebbe combattere secondo gli obblighi dell’articolo 5. Oggi sono solo soldi, vale la pena spendere per preservare la pace e la sicurezza”. Il presidente polacco ha ricordato che il sostegno all’Ucraina, soprattutto militare, è di importanza decisiva per tutta l’Europa: “Non possiamo permettere che Putin vinca, che la Russia vinca in Ucraina”.

“Quando siamo insieme, nessuna forza sulla Terra può essere più forte di noi”, con questa frase pronunciata il 12 marzo 1999 dall’allora segretario di Stato americano Madeleine Albright alla cerimonia per l’adesione di Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria alla Nato, Il presidente Joe Biden ha aperto il suo incontro con il presidente polacco Andrzej Duda e il primo ministro Donald Tusk. Quest’ultimo ha recentemente avuto diversi incontri con i leader europei e pochi giorni fa, intervenendo a Bucarest al congresso del Partito popolare europeo, ha sottolineato che la minaccia proveniente dalla Russia è reale: “Questa è la fine della pace beata e l’era del Dopoguerra. Viviamo in un tempo nuovo, nell’era prebellica”. La sostanza è una soltanto, smettere di trattare Putin come un leader politico legittimo e pensare a nuove contromisure per contrastare la minaccia rappresentata da Mosca alla Pace e alla sicurezza internazionale. Smettere di dare spazio ai pifferai magici che, anche in occidente, lo dipingono come un leader espressione della volontà politica dei russi. La verità è che non è così.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza

Aggiornato il 15 marzo 2024 alle ore 09:54