La comprensione della nostra attualità geopolitica resta una priorità per i rotariani e nel corso dell’ultima settimana si è svolto, presso il Roma Marriott Grand Hotel Flora, un interessante Interclub tra il Rotary Club Roma Est, presieduto da Maria Grazia Melchionni, e il Rotary Club Roma Cassia, presieduto da Franz Martinelli, dove si è approfondito l’attualità politica ed economica che sussiste tra Italia, Usa e Cina.
Sul tema hanno parlato l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata e il generale Pasquale Preziosa analizzando i riflessi sull’Europa e l’Italia in rapporto al contrasto tra Usa e Cina. Quest’ultima si sta affermando in poco tempo come potenza globale: nei prossimi anni potremmo assistere al consolidamento di una sorta di duopolio tra Usa e Cina in campo economico, politico e militare.
Le potenze occidentali stanno cercando di reagire al monopolio cinese e alle ambizioni di dominio politico, tecnologico e militare delle istituzioni del Partito Comunista cinese. Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia hanno siglato una nuova e inaspettata alleanza militare, soprannominata Aukus, che mira a rafforzare la presenza americana e occidentale in Asia e contenere le mire della Cina. Se la collaborazione sul piano della sicurezza, delle tecnologie “critiche” dal punto di vista strategico, e degli obiettivi politici ed economici nei confronti della Cina è il motivo essenziale dell’Aukus, altre forme di intese politiche e di sicurezza rafforzate si stanno al tempo stesso affermando: il “Quad” tra Stati Uniti, India, Giappone e Australia è attivo sin dall’inizio della presidenza di Joe Biden, così come intensificata è la rete di contatti bilaterali con i Paesi ai quali la Cina vorrebbe sottrarre gigantesche porzioni delle loro zone di sfruttamento economico esclusivo. Si tratta del Vietnam, Filippine, Brunei, Malaysia, Giappone, Taiwan.
“Il cambiamento di paradigma generato da tale blocco occidentale consente all’Australia di poter avere un controllo importante nel Pacifico con una cooperazione strategica tra tre grandi potenze, un’aggregazione di capacità di estremo interesse per gli equilibri geopolitici del nostro prossimo futuro. Il mutarsi della situazione di minaccia che la Cina rappresenta con i propri armamenti, anche con sommergibili nucleari, ha spinto l’Australia a ricorrere ad una difesa nella massima segretezza. L’Australia – ha dichiarato Giulio Terzi – ha subito un ricatto economico dalla Cina a causa dalla pandemia perché aveva chiesto all’Organizzazione mondiale della Sanità un’indagine indipendente sull’origine del virus. La Cina, appena saputa dell’indagine, ha deciso di bloccare l’importazione delle materie prime dall’Australia e ha presentato delle richieste assurde in cui si chiedeva al Governo australiano di prendere le stesse posizioni geopolitiche della Cina in tema di sicurezza e militarizzazione dei mari cinesi”.
Mentre avveniva questo dramma geopolitico ed economico tra Canberra e Pechino, “nessuna voce europea si è levata in sostegno dell’inaccettabilità delle richieste cinesi solidarizzando con l’Australia, anzi, Francia e Germania negoziavano segretamente un accordo sugli investimenti tra Europa e Cina. Tali dinamiche aiutano a capire anche l’atteggiamento australiano nei confronti dell’Europa e della Francia” ha ricordato Terzi.
La Cina, da ormai vent’anni, utilizza una tattica per espandersi verso il mondo esterno: il soft power. E mentre la Russia non ha mai realizzato un modello di sviluppo economico, la Cina ha un sistema Paese che le consente di crescere sempre di più economicamente, restando tuttavia profondamente arretrata sul piano della democrazia e dei diritti umani.
“Quello che accade nello Xinxiang non è conosciuto dal mondo occidentale – ha ribadito Giulio Terzi – quasi tutto il personale ecclesiastico della prefettura apostolica dello Xinxiang è stato arrestato con un’operazione delle forze di polizia della provincia dell’Hebei. È stato portato in carcere il Vescovo Zhang Weizhu, come anche sette sacerdoti e dieci seminaristi, le cui attività di formazione religiosa sono state etichettate dal regime del Partito Comunista Cinese come illegali e criminali”.
La sempre più aggressiva lotta del Partito Comunista cinese contro le religioni è stata stigmatizzata anche dal segretario di Stato degli Usa, Antony Blinken e dal Rapporto 2020 sulle Libertà Religiose nel mondo. Blinken è stato chiarissimo: “La Cina criminalizza ampiamente ogni forma di espressione religiosa e continua a commettere crimini contro l’umanità, contro gli Uiguri e contro i membri di altri gruppi religiosi o etnici. In particolare, i Buddisti tibetani così come gli aderenti al Falun Gong, i Cristiani, i Musulmani subiscono gravi discriminazioni sociali nell’ottenere un lavoro, un’abitazione e ogni occasione di esercitare professioni o attività economiche, di commercio o di impresa”.
Invece, la nuova strategia degli Stati Uniti poggia il suo successo su due pilastri: il coinvolgimento di tutti i Paesi occidentali e filoamericani nel progetto e l’allargamento dei campi di contrasto e contenimento in tutti i settori della sicurezza nazionale. Eppure, la politica estera Usa e quella dell’Unione europea non sono più perfettamente allineate come nel passato. L’Europa guarda a Oriente per l’energia, per il commercio e la cooperazione economica, avendo una percezione della Russia e della Cina, su alcuni punti, differente rispetto agli Stati Uniti. Tuttavia, le dinamiche del futuro si giocano sul ruolo dell’intelligenza artificiale e sul confronto delle innovazioni tra nazioni, attraverso l’uso di nanotecnologie e materiale nuovi costruiti in laboratorio.
“I vent’anni di guerra in Afghanistan e in Iraq hanno causato una perdita dell’economia statunitense e la lezione è quella che ogni volta che un Paese utilizza la forza invece del potere e della diplomazia si perde qualcosa. La nuova sfida mondiale – ha evidenziato il generale Pasquale Preziosa – va sotto il nome di competizione strategica che appartiene all’era digitale e alla capacità degli Stati di costruire futuro attraverso l’innovazione, il campo finanziario, l’industria 4.0 e la cybersecurity, con tecnologie di nuova applicazione. Attualmente è in corso una grande competizione proprio sull’intelligenza artificiale. L’Europa in questa dinamica potrebbe restare schiacciata tra il colosso Usa e quello della Cina. I nuovi materiali saranno applicati anche agli armamenti e la tecnologia ipersonica potrebbe riscrivere il futuro delle forze militari e della difesa”.
In Europa – secondo il generale Preziosa – manca una cultura geopolitica e geostrategica, una visione comune sulla sicurezza e sulla difesa del Continente europeo. Continuando a mancare tale visione, il nostro Paese e l’Europa faticheranno ad avere un ruolo importante nel contesto globale.
Aggiornato il 29 settembre 2021 alle ore 09:49