![Armenia-Azerbaigian: appello alla diplomazia](/media/5460321/redester.jpg?crop=0,0.018788051209103956,0,0&cropmode=percentage&width=370&height=272&rnd=132392077990000000)
Scontri tra Armenia e Azerbaijan: un appello alla ragione e al diritto internazionale
Gli scontri armati iniziati il 12 luglio tra Armenia e Azerbaijan, con la possibilità che questi siano sobillati anche da altri attori, mirano con tutta probabilità – come si sta verificando ormai da troppo tempo nel Caucaso e nelle “crisi congelate” nel continente europeo – a cercare soluzioni basate sull’uso della forza e sulla logica del più forte, anziché a perseguire la strada della diplomazia, del diritto internazionale e del ricorso ai meccanismi giuridici per la soluzione pacifica delle controversie. I combattimenti sono iniziati dopo che pochi giorni fa il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, aveva stigmatizzato il fatto che le trattative con l’Armenia, volte a porre fine a un conflitto in corso da tre decenni, si fossero bloccate a causa della malafede e dell’ostruzionismo della controparte. L’Armenia appare infatti interessata unicamente a mantenere uno status quo in cui le sue forze continuino a controllare militarmente la regione del Nagorno Karabakh.
Auspichiamo fortemente che questi gravi incidenti cessino immediatamente e che l’Armenia riprenda sollecitamente con l’Azerbaigian la via del negoziato. I trattati internazionali e le numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare quelle del 1993 sull’occupazione dei territori dell’Azerbaigian da parte dell’Armenia, devono rimanere il riferimento che permetta di regolare i rapporti tra le due parti in causa attraverso l’applicazione dei principi di sovranità, integrità territoriale e inviolabilità dei confini. Nello specifico, gli scontri si sono concentrati nel territorio di Tovuz, un’area strategica perché attraversata dall’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (che rifornisce anche l’Italia) il gasdotto ”South Caucasus Pipeline” (che interessa la prima parte del Corridoio Meridionale del Gas) e dalla ferrovia Baku-Tbilisi-Kars.
Giulio Terzi: presidente del Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”
Matteo Angioli: segretario del Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”
Aggiornato il 14 luglio 2020 alle ore 13:43