Catalogna, la protesta continua: almeno 41 feriti negli scontri

La collera dei catalani non si ferma. Nella notte oltre quaranta persone sono rimaste ferite negli scontri. Sono 28 a Barcellona e 5 a Girona. È quanto riferiscono i media spagnoli citando i servizi medici d’emergenza. Tre persone sono invece state arrestate a Madrid, dove si è svolta una manifestazione di solidarietà con i leader catalani condannati alla quale hanno partecipato 500 persone.

Ieri sera nelle strade di Barcellona in cinquemila hanno manifestato lanciando centinaia di rotoli di carta igienica in aria per mostrare la loro ira nei confronti di Madrid. Gli organizzatori affermano che i rotoli di carta igienica vengono lanciati perché “c’è molto da ripulire”. Centinaia di Mossos d’Esquadra, la polizia locale, sono stati schierati con i cannoni ad acqua.

La rabbia dei catalani si è scatenata dopo le condanne che la Corte suprema spagnola ha emesso nei confronti dei 12 leader indipendentisti. Sono stati riconosciuti colpevoli di sedizione e appropriazione indebita, ma non è stato provato il reato più grave di ribellione, per il quale l’accusa aveva chiesto 25 anni. Un altro giudice iberico ha emesso un nuovo mandato d’arresto internazionale per l’ex presidente catalano Carles Puigdemont, fuggito in Belgio, con l’accusa di ‘sedizione’ e ‘appropriazione indebita’ per la fallita secessione catalana dell’ottobre 2017.

Il carcere è stato comminato a nove dei 12 imputati, già in detenzione preventiva: oltre a Junqueras, la ex speaker del Parlamento catalano Carmen Forcadell, i leader indipendentisti Jordi Sànchez e Jordi Cuixart, e gli ex ministri catalani Dolors Bassa, Joaquim Forn, Raul Romeva, Jordi Turull e Josep Rull. Gli altri tre imputati, a piede libero, Carles Mundó, Meritxell Borràs, Santi Vila, sono stati condannati a delle ‘ammende’.

Aggiornato il 17 ottobre 2019 alle ore 18:28