Hevrin Khalaf, uccisa per aver sostenuto i diritti fondamentali della persona

La libertà e i diritti fondamentali della persona non sono presenti spontaneamente nelle società e consessi umani. Sono piuttosto il risultato di processi libertari che ribollono ed eruttano nelle civiltà. L’Occidente ha lottato e lotta per le libertà fondamentali ed i diritti delle persone, per il loro mantenimento e la loro implementazione. Ha fatto ciò affermando quella che è la regola cardine e fondante che è il presupposto delle libertà e dei diritti, vale a dire la divisione, in ogni consesso sociale che si sia fatto Stato, della politica dalla religione. Finché uno Stato, qualsiasi Stato, mischi e confonda la politica con la religione e viceversa, quello Stato e le persone che vi appartengono non saranno mai libere. I loro diritti, mescolate la religione con la politica, non possono essere tali. Con la libertà negata, le persone hanno paura.

Esse temono, a ragione, e nutrono paure legittime laddove il proprio Paese, che sia o meno uno Stato, confonda e mischi l’autorità pubblica con quella religiosa. Tale è il problema preminente e sostanziale dei Paesi non occidentali, i quali mescolano Stato e “Chiesa” intendendosi per tale ultima qualsivoglia religione, rendendo impossibile la libertà e qualsiasi affermazione dei diritti fondamentali della persona. Si dice “beati i Paesi che non hanno bisogno di eroi”, Paesi cioè in cui le libertà ed i diritti, così come gli obblighi, della persona - di tutte le persone - non devono essere affermati e “combattuti” perché “normalmente” garantiti e variamente tutelati.

Nei Paesi islamici vige e vi è la commistione tra religione e politica. I soli seguaci di Allah si dividono e si uccidono oggi tra loro in cinque o addirittura sei gruppi quali i sunniti, i salafiti, gli alauiti, eccetera. In essi il capo politico - islamico - è il capo religioso, cosicché i valori ed i diritti fondamentali non sono, come nei Paesi democratici occidentali laddove la politica è recisamente separata dalla religione, a se stanti ma coincidono con i credo e le ideologie di matrice religiosa. La libertà nei Paesi islamici non è quella “laica” occidentale, per intenderci; al contrario è la “libertà” ammessa e consentita dalla religione, che proprio in quanto tale non è libertà. Lo stesso vale per i diritti. Questi sono inesistenti perché vincolati alla religione. Diritti e libertà non possono essere tali cioè ove condizionati o dipendenti da qualsivoglia tipo di religione o credo od ideologia religiosi.

Hevrin Khalaf ha fondato un suo partito per la laicità del suo Stato, per la separazione della politica dalla religione e dalle religioni che la attorniavano, islamiche. La Khalaf ha sostenuto la libertà ed i diritti fondamentali della persona, per gli uomini e le donne del popolo cui apparteneva. Per faide religiose/politiche tra loro, gli islamici hanno ucciso l’eroina Hevrin Khalaf in quanto il simbolo vivente della libertà e dei diritti dell’uomo in terra islamica.

Aggiornato il 16 ottobre 2019 alle ore 18:38