Hong Kong, Lam esclude dimissioni: “Avanti con dialogo”

Nonostante la protesta, Carrie Lam non si dimette. La governatrice di Hong Kong esclude di rassegnare le dimissioni, dopo oltre due mesi di proteste pro-democrazia. Lam sostiene che la fase richieda “responsabilità” e che farà “tutto il possibile per ripristinare legge e ordine”. In conferenza stampa, la governatrice ha promesso “tolleranza zero contro la violenza”, proseguendo “con la piattaforma di dialogo”. Ha dichiarato di avere incontrato un gruppo di giovani, tra cui alcuni che hanno partecipato alle proteste. Mentre sulle richieste avanzate dal movimento “non è questione di non rispondere. È questione di non accettare quelle domande. L’avvio del dialogo per porre fine alle proteste non significa che il governo stesso le tollererà”.

Lam ha osservato che la “polizia sta usando una forza minima”, in merito a una domanda relativa all’impiego di cannoni d’acqua. Peraltro, è stato fatto notare alla governatrice che si sono viste chiaramente pistole puntate contro manifestanti e giornalisti. Non a caso, si è avvertita l’esplosione di un colpo di avvertimento.

Secondo Lam, la polizia “deve continuare il suo lavoro per mantenere il rispetto della legge e dell’ordine. Se le violenze dovessero continuare, l’unica cosa che dovremmo fare sono l’applicazione e il rispetto della legge”. Se con il pretesto del dialogo “non facessimo rispettare la legge a Hong Kong tollerando tutte le forme di violenza, sarebbe la fine dello stato di diritto”.

Intanto, la Cina ha espresso la sua “forte insoddisfazione” per il comunicato congiunto con cui il G7 ha sostenuto l’autonomia di Hong Kong, sollecitando il ritorno alla calma, dopo oltre due mesi di proteste. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang ha manifestato “forte insoddisfazione e l’opposizione decisa al comunicato fatto dai leader al summit del G7 sugli affari di Hong Kong”.

Aggiornato il 27 agosto 2019 alle ore 16:55