Il Brasile chiede l’arresto di Battisti: “Pericolo di fuga”

La tivù brasiliana Rede Globo ha rivelato ieri che un magistrato del Supremo tribunale federale (Stf), Luis Fux, ha ordinato l’arresto immediato di Cesare Battisti, per una possibile estradizione in Italia. Ma Battisti non si trova nella sua casa di Cananeia. Un suo vicino sostiene che “da novembre non lo vediamo”. Frattanto, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha detto che l’ex terrorista dei Pac dovrà “essere arrestato per evitare il pericolo di fuga in vista di un’eventuale estradizione”. Non è una novità. Bolsonaro ha dichiarato più volte, l’ultima ieri, di volere concedere l’estradizione. E anche il Stf, già otto anni fa, si era dichiarato a favore dell’estradizione di Battisti. Ma allora il presidente Lula da Silva, ora in carcere per corruzione, si oppose.

Per commentare la vicenda il ministro dell’Interno Matteo Salvini sceglie Twitter. “Battisti – scrive – è un ergastolano che si gode la vita. Renderò grande merito al presidente Jair Bolsonaro se aiuterà l’Italia ad avere giustizia”. La replica, sempre via Twitter, di Bolsonoro non lascia dubbi: “Grazie per la considerazione di sempre, signor ministro dell’Interno italiano. Che tutto si normalizzi in tempi brevi nel caso di questo terrorista assassino difeso dai compagni degli ideali brasiliani. Conta su di noi!”.

“Il Supremo tribunale federale brasiliano, ha ordinato l’arresto di Cesare Battisti. Sono state accolte le nostre richieste di rigettare il suo reclamo. È ciò per cui il ministero della Giustizia sta lavorando da tempo. Ma saremo soddisfatti solo quando Battisti sarà estradato in Italia”. Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, su Twitter. Il post è stato rilanciato dal vicepremier Luigi Di Maio. “Mi auguro – ha twittato il ministro del Lavoro – che la polizia brasiliana sia preparata e lo stia monitorando per evitare che fugga ancora una volta. È dal 2004 che si rincorre Battisti, speriamo si arrivi finalmente all’epilogo che tutti noi familiari delle vittime auspichiamo, che giustizia venga fatta”.

Maurizio Campagna, fratello di Andrea, agente della Digos ucciso da Cesare Battisti, commenta all’Adnkronos la notizia dell’ordine di arresto del terrorista. È un fatto che chiuderebbe finalmente un’attesa che dura da troppi anni. È ora che questo terrorista venga a scontare i tre ergastoli in Italia, nelle patrie galere”. 

Aggiornato il 14 dicembre 2018 alle ore 15:20