Sarkozy fermato per i soldi di Gheddafi

I presunti finanziamenti alla campagna elettorale del 2007 da parte di Gheddafi sono costati ieri all’ex presidente della repubblica francese, Nicolas Sarkozy, il secondo arresto in un anno e mezzo e il secondo interrogatorio davanti alla polizia giudiziaria francese di Nanterre. Va detto che dal 2013 i magistrati francesi indagano sul presunto finanziamento da Tripoli a Parigi.

L’inchiesta ha proceduto a rilento, anche per la morte di Gheddafi e di molti suoi fedelissimi. Un nuovo colpo di acceleratore è arrivato a gennaio con l’arresto all’aeroporto londinese di Heathrow dell’uomo d’affari francese Alexandre Djouhri con un mandato di arresto internazionale emesso dalla Francia: sarebbe stato lui a fare da tramite per il denaro con cui l’ex leader libico avrebbe finanziato la campagna elettorale. L’ex capo di Stato ha sempre smentito le accuse. Dall’autunno 2016 si è ritirato dalla vita politica dopo la sconfitta alle primarie del centrodestra. Sarkozy è già stato rinviato a giudizio per non aver rispettato le regole sul finanziamento della sua campagna elettorale del 2012, avendo speso circa 20 milioni in più rispetto al tetto dei 22,5 milioni consentiti per legge.

Nei famosi “Gheddafi leaks”, che in Italia proprio il nostro quotidiano ha svelato prima degli altri (e finora senza che nessuno riprendesse la cosa) si parla pure della motivazione che avrebbe spinto nel 2011 lo stesso Sarkozy a muovere guerra a Gheddafi: non tanto la paura che potesse parlare di quei finanziamenti, ma il mancato affare di alcuni jet da combattimento francesi che Sarkozy voleva vendere alla Libia a prezzi fuori mercato e che tanto Gheddafi quanto suo figlio Saif al-Islam non vollero neanche prendere in considerazione dato che non erano mai stati testati da altri Paesi e tanto meno venduti fuori dalla Francia prima di allora. La Libia non voleva fare da cavia ai jet da combattimento francesi in parole povere. E per questo la Francia iniziò la guerra, secondo le testimonianze pubblicate dal quotidiano saudita stampato a Londra.

Aggiornato il 20 marzo 2018 alle ore 18:13