Popolarità di Macron: meno 10 punti in un mese

Sembra già finita la luna di miele tra i francesi ed Emmanuel Macron: crolla la popolarità del presidente della Repubblica eletto a maggio, meno 10 punti in un mese, dal 64 al 54 per cento, secondo un sondaggio Ifop per il Journal du Dimanche (Jdd). Le sue ambizioni internazionali - dal rilancio dell’asse con Angela Merkel ai flirt con Vladimir Putin a Versailles e Donald Trump alla parata del 14 luglio, passando per la mediazione libica - non sembrano interessare più di tanto i suoi connazionali, decisamente più preoccupati dal fronte interno.

Secondo Le Figaro, la crisi è iniziata alla vigilia del 14 luglio, giorno in cui Macron ha rifiutato per la prima volta da anni di essere intervistato in diretta tv come i suoi predecessori, perché - ha sostenuto - la semplificazione televisiva lo avrebbe penalizzato. Ai militari che criticavano i tagli di bilancio, Macron ha detto: “Je suis votre chef”, sono il vostro capo, provocando le dimissioni del capo di Stato maggiore Pierre de Villiers. Il generale è stato applaudito a lungo dai suoi prima di lasciare un’istituzione che in Francia viene da sempre chiamata “La Grande Muette”, la grande muta, in quanto storicamente non prende mai posizione e soprattutto non critica. Da De Gaulle a Mitterrand, ma anche sotto Giscard e Chirac, la Quinta repubblica francese è stata spesso e volentieri definita una monarchia repubblicana, che ha conservato riti e fasti dell’Ancien Régime.

Macron si inserisce quindi in una tradizione consolidata, e secondo alcuni commentatori francesi ha fatto bene a non cedere al “ricatto” di de Villiers. Ma lo screzio con le Forze Armate non è da sottovalutare e il presidente, che ha rinunciato ad una serie di appuntamenti istituzionali per tentare di ricucire con la Difesa, lo sa benissimo. Inoltre, l’autunno si annuncia molto caldo per il giovane presidente. È in calendario la riforma del mercato del lavoro, con il rischio di duri scioperi, oltre a tagli nel budget 2018. In tre mesi, Macron ha perso l’8% in popolarità. Quando è stato eletto a maggio il consenso era al 62%, per poi crescere al 64% il mese successivo. Tra i suoi predecessori solo Jacques Chirac ha fatto peggio nel 1995, secondo il Jdd.

Nicolas Sarkozy, eletto nel maggio 2007 con un’inedita popolarità del 65%, aveva dal canto suo vissuto uno “stato di grazia’ durato tutto l’anno e nell’agosto i consensi erano cresciuti al 66%. Il predecessore di Macron, François Hollande, aveva iniziato al 61%, per poi scendere al 59% al mese successivo e al 56% il mese seguente. In passato Charles de Gaulle aveva perso 5 punti in tre mesi (dal 61 al 56%), e François Mitterrand, dopo la prima elezione il 10 maggio del 1981, aveva perso 7 punti in tre mesi (dal 54 al 47%). Il meno popolare dei presidenti della Quinta Repubblica francese rimane Valery Giscard d’Estaing, giunto al potere con un indice di popolarità inferiore al 50%. Un mese dopo, a giugno del 1974, solo il 44% dei francesi era soddisfatto del suo operato. Il caso Chirac, infine. Un percorso da montagne russe secondo il Jdd: perde 20 punti in tre mesi alla sua elezione nel 1995 (dal 59 al 39%), ma rieletto nel 2002 con una popolarità del 51%, la vede crescere al 53% due mesi dopo.

Aggiornato il 24 luglio 2017 alle ore 10:47