Donald Trump: “Con Putin ho parlato solo di adozioni”

“È stato uno scambio di convenevoli, nulla di più. Abbiamo parlato di adozioni”. Questo secondo il presidente americano Donald Trump l’argomento del suo secondo colloquio con il presidente russo Vladimir Putin al G20 di Berlino. È “interessante” - ammette Trump in un’intervista al New York Times - che il confronto sia stato sulle adozioni, lo stesso tema al centro dell’incontro del giugno del 2016 fra Donald Trump Junior e alcuni esponenti russi con legami con il Cremlino. Un incontro quello del figlio che, secondo le email rivelate, aveva invece l’obiettivo di passare informazioni su Hillary Clinton.

Donald Trump Junior sara’ sentito al riguardo il prossimo 26 luglio in Senato nel corso di un’audizione pubblica insieme all’ex manager della campagna di Trump, Paul Manafort. In un’audizione a porte chiuse sarà invece sentito il 24 luglio Jared Kushner, uno dei più stretti consiglieri di Trump e marito di Ivanka. Dall’intervista emerge un Trump arrabbiato, soprattutto nei confronti del ministro della giustizia, Jeff Sessions, colpevole a suo avviso di essersi astenuto dalle indagini sul Russiagate aprendo la strada alla nomina del procuratore speciale Mueller.

“Se l’avessi saputo non l’avrei nominato”, dice senza mezzi termini Trump, definendo la decisione di Sessions “molto ingiusta” nei suoi confronti. “Non sono indagato. Non ho fatto nulla di sbagliato”, afferma Trump, senza risparmiare parole dure anche per Comey, che ha fatto leva - riferisce il presidente - su un dossier di informazioni compromettenti per mantenere il suo incarico. Trump mette in guardia anche Mueller, il procuratore speciale che indaga sul Russiagate: “non ritengo dovrebbe” superare la linea rossa e spingersi a indagare sulle finanze della famiglia Trump se non per motivi legati alla Russia.

Aggiornato il 21 luglio 2017 alle ore 15:18