Gabriel: “Le imprese non investano in Turchia”

“Abbiamo avuto molta pazienza con i nostri amici e alleati, anche se non è sempre stato facile”. Lo ha detto ieri mattina a Berlino il ministro degli esteri tedesco Sigmar Gabriel. “Siamo stati sempre delusi, e c'è stata sempre una nuova escalation”, ha spiegato il ministro . “Ora dobbiamo avere un nuovo orientamento nella politica sulla Turchia e chiarire che questa politica non è senza conseguenze”, ha detto Gabriel, aggiungendo che gli avvisi ai viaggiatori tedeschi in Turchia da parte del ministero degli Esteri verranno rafforzati: “Tutti i cittadini tedeschi corrono il rischio di essere arrestati”.

“Non possiamo più consigliare gli investimenti alle imprese” in Turchia, ha aggiunto Gabriel, sottolineando che le imprese vengono “grossolanamente accostate al terrorismo”. “Non so come possiamo continuare a garantire gli investimenti delle imprese in Turchia”, ha spiegato, “dal momento che per motivi politici ricevono minacce”. La Germania mette in discussione le garanzie di credito per l'export con la Turchia. “Non si può consigliare a nessuno di fare investimenti in un paese dove non vige lo stato di diritto e dove imprenditori integri sono accostati ai terroristi”, ha continuato il ministro degli esteri. “Non vedo come noi, come governo tedesco, possiamo offrire garanzie alle imprese tedesche, nel momento in cui, come accaduto, non solo si spinge in direzione di espropriazioni per motivi politici ma vengono anche perseguite con successo”. Nel pomeriggio Angela Merkel, tramite il suo portavoce Steffen Seibert, ha giustificato questa nuova linea politica spiegando che le misure comunicate sono “necessarie e imprescindibile alla luce degli ultimi sviluppi”.

Aggiornato il 21 luglio 2017 alle ore 13:49