Il nostro mondo è un grande “arazzo” dipinto a tinte forti, con figure continuamente cangianti e molti “nodi” che ne rendono difficile la decifrazione. È un mondo in cui le vecchie logiche sia degli Stati nazionali, sia dei blocchi di alleanze ereditati dalla lunga stagione della Guerra Fredda sembrano aver perso senso e funzione; la sua caratteristica è, all’opposto, la velocità di mutamento. Una capacità metamorfica che sfida ogni analisi. Per comprenderlo, dunque, è necessario abbandonare pregiudizi antiquati e logiche ormai stantie e cominciare a osservare. Un’osservazione lucida, sine ira et studio; quasi un’osservazione goethiana potremmo dire, richiamando il metodo con cui il grande poeta e pensatore tedesco guardava all’uomo e alla natura. E questo ben sapendo che solo la comprensione dei nodi critici dell’arazzo può, in prospettiva, fornire le chiavi per sciogliere questi nodi; per affrontare e risolvere le crisi epocali che stiamo vivendo.
Proprio per questo la XIV edizione dell’annale workshop del think tank di Studi geopolitici “Il Nodo di Gordio” – organizzato nella cornice delle montagne trentine, tra Montagnaga, Baselga di Piné e Val dei Mocheni-Bersntol dal 13 al 16 luglio – ha come titolo “Il grande arazzo del mondo”. Quattro giorni dedicati, dunque, alla riflessione sui temi critici, i “nodi” appunto, che caratterizzano l’attuale momento storico. E che, ci piaccia o meno, stanno preparando un futuro per molti versi ancora dai contorni nebulosi.
Si discuterà, naturalmente, delle nuove e complesse, talvolta contraddittorie dinamiche che caratterizzano le relazioni fra le grandi potenze, Usa, Russia e Cina. E, parallelamente, delle nuove grandi “reti” di comunicazione e trasporto – in primo luogo gasdotti e oleodotti – che stanno innervando come mai prima la scena geografica mondiale, e favorendo, inevitabilmente, processi di trasformazione sociale e politica, oltre che economica… senza dimenticare l’Italia, il suo ruolo, le sue prospettive. A partire proprio da una di queste nuove grandi reti, la Trans Adriatic Pipeline che dovrebbe veicolare il gas dai giacimenti del Caspio azero sino alle coste del nostro meridione.
Una grande occasione per fare dell’Italia un fondamentale hub del gas in grado di rifornire buona parte dell’Europa, della quale parleranno Michele Mario Elia, country manager per l’Italia della TAP e Pierfrancesco Guarguaglini, già presidente di Finmeccanica, con l’intervento anche di S.E. Mammad Ahmadzada, ambasciatore dell’Azerbaigian a Roma.
Tra i molti relatori che animeranno la tre giorni trentina del “Nodo di Gordio”, l’ambasciatore Carlo Marsili, l’onorevole Riccardo Migliori, presidente emerito dell’Assemblea parlamentare dell’Osce, il senatore Gianguido Folloni, già ministro nel Governo Prodi. Prevista anche un’intervista esclusiva al generale dei carabinieri Mario Mori, già comandante del Ros e direttore del Sisde. I lavori del workshop – trasmessi in diretta streaming da IdealWebTV, vedranno anche la presentazione del volume collettaneo “I Nuovi figli di Enea. Geopolitica delle Migrazioni: Mediterraneo e Balcani”, e venerdì 14 luglio al “Centro Congressi Pinè 1000” un excursus culturale a tutto campo con Vittorio Sgarbi.
(*) Senior fellow think tank di geopolitica “Il Nodo di Gordio“
Aggiornato il 12 luglio 2017 alle ore 12:48