Brexit: tutti i nodi da sciogliere tra Unione e Regno Unito

Sono oltre 19mila le norme europee presenti nella legislazione britannica, dall’agricoltura al mercato interno, dalla sicurezza alla libera circolazione, su cui dovrà essere trovata un’intesa nei negoziati tra Ue e Gran Bretagna in tempo per lo scattare della Brexit a marzo 2019. Senza accordo, infatti, il rischio è che cessino di avere valore legale dall’oggi al domani lasciando il caos. Ecco i nodi principali da sciogliere.

Diritti dei cittadini: deve essere garantita una continuità ai diritti sociali, economici e politici sia ai cittadini Ue che vivono in Gran Bretagna sia ai britannici che vivono in Ue. Conti di bilancio: le stime vanno dai 60 ai 100 miliardi di euro. Sono quelli che Londra deve a Bruxelles in virtù degli impegni presi sul bilancio Ue e nelle sue istituzioni finanziarie. Mercato unico. Bruxelles è stata chiara: nessun accesso al mercato interno europeo di beni e capitali senza la libera circolazione dei lavoratori Ue. I due aspetti sono inscindibili.

Agenzie Ue. Con l’addio di Londra, l’Agenzia per il farmaco (Ema) e l’Authority delle banche (Eba) dovranno essere ricollocate altrove nell’Ue. Quasi tutti i 27 paesi dell’Unione europea sono interessati. Irlanda del Nord. Dovrà essere assicurata una frontiera “leggera” tra Dublino e Belfast per garantire la pace, nel rispetto dei cosiddetti Accordi del Venerdì Santo del 1998.

Aggiornato il 20 giugno 2017 alle ore 15:56