In vista della nuova edizione del Forum Economico Mondiale (Wef) di Davos, in programma tra il 17 ed il 20 gennaio prossimi, il presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha concesso all’ufficio stampa del summit un articolo di analisi sul suo Paese, che proponiamo qui in versione tradotta. Dalla diversificazione economica alle riforme in corso, dalle infrastrutture al dialogo di civiltà e allo sport, Aliyev compie un’interessante panoramica dell’Azerbaigian che può aiutare a conoscere meglio uno dei Paesi più dinamici dell’area ex-sovietica.
L’odierno successo dell’Azerbaigian è il risultato degli sforzi complessivi, specifici e mirati compiuti negli ultimi anni. La realizzazione di progetti globalmente importanti in vari settori dell’economia, tra cui l’energia, non ha resto soltanto il nostro Paese più capace, ma ha anche facilitato la cooperazione regionale e internazionale. A questo proposito, la fornitura di gas naturale azero ai mercati europei attraverso il Progetto del Corridoio Meridionale del Gas contribuirà in modo sostanziale a rafforzare la sicurezza energetica europea. Nel contesto di questo progetto, l’87 per cento del piano di sviluppo del giacimento Shah Deniz-2, il 72 per cento del piano di espansione del Gasdotto del Caucaso Meridionale, il 60 per cento del piano di costruzione del Gasdotto Trans-Anatolico (Tanap) ed il 30 per cento del piano per il Gasdotto Trans-Adriatico sono stati completati. Va annotato che Shah Deniz è uno dei più grandi giacimenti di gas naturale al mondo, con riserve dimostrate pari ad almeno 1.200 miliardi di metri cubi.
Abbiamo lanciato anche progetti più vasti per rafforzare ulteriormente il potenziale viario dell’Azerbaigian. Quest’anno, è previsto il completamento della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars. La realizzazione di quest’opera abbatterà così i tempi di percorrenza delle merci in viaggio dalla Cina all’Europa, da un lasso di 25-30 giorni ad uno di 12-15 giorni. Intanto, lo scorso anno sono stati conclusi tutti i lavori lungo il segmento azero del corridoio di transito nord-sud. L’Azerbaigian sta dunque diventando un hub logistico fondamentale. Attualmente, le priorità della nostra politica economica sono rappresentate da una maggiore diversificazione dell’economia, attraverso lo sviluppo del settore non-oil.
È in corso la costruzione di parchi e zone industriali per garantire lo sviluppo del settore secondario. Nel 2018, apriranno i battenti diverse aziende all’interno del Parco Industriale Chimico di Sumqayıt per un volume di investimenti complessivo vicino ai 2 miliardi di dollari. La produzione del cotone, del tabacco, delle nocciole, del tè, dei bozzoli di baco da seta e di altri prodotti destinati all’export aumenterà ed il numero di agro-parchi e di aziende agricole crescerà. Allo scopo di assicurare lo sviluppo del settore informatico, la qualità dei servizi ed il potenziale del Paese come corridoio di transito informatico compirà ulteriori passi in avanti. Il debutto del visto elettronico e l’introduzione di sistemi esentasse, così come la recente organizzazione di eventi su vasta scala, quali i Giochi Europei e le gare di Formula 1, contribuiscono in maniera rilevante allo sviluppo del turismo nel Paese.
I risultati che abbiamo raggiunto sono concreti e ben visibili, ma al contempo dobbiamo anche affrontare alcune sfide. La crisi globale in corso ha colpito anche l’economia dell’Azerbaigian, diminuendo il reddito e provocando una svalutazione della nostra valuta pari al 10,1 per cento nel corso dell’anno passato. Tuttavia, stiamo superando queste difficoltà con successo grazie a provvedimenti importanti. Al fine di garantire uno sviluppo più sostenibile, abbiamo adottato una tabella di marcia strategica; abbiamo proseguito nella direzione delle riforme strutturali, istituzionali, monetarie, finanziarie e di altro genere; abbiamo migliorato i meccanismi di gestione fiscale e doganale; e abbiamo reso trasparenti tutti gli ambiti. Basti pensare che le entrate doganali sono aumentate del 53 per cento nonostante il calo del fatturato commerciale registrato lo scorso anno per un periodo di dieci mesi.
La forza dell’Azerbaigian non è soltanto nella sua economia: l’Azerbaigian è un Paese multietnico. I rappresentanti dei diversi gruppi etnici e delle fedi religiose hanno convissuto attraverso i secoli in un’atmosfera di pace, reciproca comprensione e dialogo. Lo spirito di tolleranza ha sempre prevalso in Azerbaigian ed il 2016 è stato addirittura l’anno del multiculturalismo. Il nostro Paese è già diventato rinomata sede di eventi internazionali dedicati al dialogo tra le civiltà, le religioni e le culture. Il VII Forum Globale dell’Alleanza delle Civiltà dell’Onu, ospitato con successo a Baku nel 2016, ne è un valido esempio ed una chiara manifestazione dell’attitudine mondiale verso lo spirito del multiculturalismo presente in Azerbaigian. La visita ufficiale di Papa Francesco nel nostro Paese lo scorso anno ha rappresentato un evento degno di nota. Durante il suo storico viaggio, il capo della Chiesa Cattolica Romana ha inviato messaggi inequivocabili al mondo. Le sue preziose opinioni sulla convivenza fra culture in Azerbaigian non riflettono soltanto la realtà ma anche un riconoscimento da parte del leader mondiale del Cattolicesimo.
L’Azerbaigian ha avuto grande successo anche nello sport, al fianco degli altri ambiti. Nella capitale e nelle altre province sono stati realizzati i più moderni complessi sportivi olimpici ed altre strutture di rilievo. Il supporto dello Stato e la modernizzazione infrastrutturale hanno accresciuto sensibilmente l’interesse dei giovani nei confronti delle discipline sportive. Il successo dell’atletica nelle principali competizioni è ormai una tradizione consolidata e gli atleti azeri lo hanno dimostrato ancora una volta alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. In termini numerici, i nostri atleti hanno conquistato 18 medaglie e si sono piazzati al quattordicesimo posto mondiale, al settimo in Europa, al secondo tra i Paesi ex-sovietici e al primo tra i Paesi di tradizione musulmana.
L’Azerbaigian è sede di livello internazionale in questo ambito. A Baku si sono svolti, infatti, i primi Giochi Europei assoluti nel 2015 ed il Gran Premio di Formula 1 nel 2016, attirando l’attenzione di 500 milioni di spettatori da ogni parte del mondo. L’attenzione della comunità sportiva internazionale si focalizzerà di nuovo sull’Azerbaigian nel corso di quest’anno, in occasione dei Giochi di Solidarietà Islamica 2017. Oltre a rafforzare la cooperazione internazionale nello sport, questi eventi aumentano in maniera significativa i flussi turistici verso l’Azerbaigian, contribuendo in questo modo allo sviluppo delle attività ricettive.
Sono certo che il 2017 sarà un anno di sviluppo economico per l’Azerbaigian. Continueremo ad approvare riforme efficaci in questa direzione. Al contempo aumenteremo la spesa per iniziative di carattere sociale. La diversificazione della nostra economia è quasi completa. Attualmente, circa il 70 per cento del nostro Pil proviene da settori estranei all’industria petrolifera. Il nostro obiettivo principale è ora quello di diversificare il nostro export. Le misure adottate nel 2016 ci condurranno al raggiungimento di questo traguardo. L’Azerbaigian ha già conseguito il 37° posto nell’Indice di Competitività Globale del Forum Economico Mondiale (il primo posto tra i Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti, nda) e siamo determinati ad estendere questi progressi.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:00