“Luiss Enlabs”, sveglia per le startup

L’espressione inglese investor day può evocare, in prima battuta, ai guru dell’alta finanza, a Wall Street, ad eventi noiosi, magari riservati solo ad esperti economisti. A ben informarsi, invece, ve n’è uno che è molto diverso da quanto viene narrato in una certa cinematografia ambientata a Manhattan o Washington. Il riferimento è all’investor day che si tiene presso la Luiss Enlabs, uno dei principali acceleratori di startup europei, nato da una joint venture tra la holding quotata LVenture Group e l’Università Luiss Guido Carli. L’investor day si tiene nei nuovi locali della Luiss Enlabs di circa 5mila metri quadrati nell’ala storica della stazione Termini.

Protagoniste dell’investor day sono le startup al termine del programma di accelerazione in cui passano dall’ideazione di un progetto, di un prototipo funzionante, all’attivazione di canali di vendita con clienti reali in cinque mesi. Nel corso di questo periodo ricevono una solida formazione di business, tecnologia, marketing e finanza; sono seguiti da consulenti qualificati del mondo dell’imprenditoria che monitorano i risultati raggiunti ogni 15 giorni nel corso dei “Demo Day”. Per il finanziamento delle loro attività le startup ricevono nella fase iniziale un primo investimento di 80mila euro, di cui 30mila utilizzabili dalla startup per finanziare i primi investimenti durante il programma, e 50mila per i servizi di Luiss Enlabs. Al termine del programma di accelerazione le startup chiedono ulteriori finanziamenti per continuare a crescere ed internazionalizzarsi, illustrando il proprio business ad una platea composta da investitori professionisti, giornalisti, corporate.

L’atmosfera dell’investor day non è quella barbosa che si respira alle presentazioni ufficiali; al contrario, è dinamica e grintosa. I concetti vengono espressi in maniera sintetica ed immediata con l’ausilio delle slide; il linguaggio è chiaro, tecnico ma non specialistico; vi è il supporto di video di pochi secondi e con un sottofondo musicale che ricorda quello di alcune sfilate d’alta moda. I minuti concessi ad ogni startup sono sostanzialmente cinque. In questo lasso di tempo un membro del team deve esporre il problema da risolvere; il prodotto/servizio offerto come soluzione; il mercato di riferimento; rispondere alle domande degli investitori e della stampa. Augusto Coppola, direttore del programma di accelerazione della Luiss Enlabs, ha fatto da moderatore all’ultimo investor day in cui sono state presentate 6 startup: “AmbiensVR”, che consente di “vivere” un progetto architettonico con l’ausilio della realtà virtuale sullo smartphone; “Babaiola”, la prima piattaforma che consente di pianificare il viaggio e l’intrattenimento per la community Lgbt; “Direttoo”, che consente di mettere in relazione diretta agricoltori e produttori con i ristoratori; “Manet”, un mobile che consente di risolvere i problemi di connessione ad Internet, roaming ai clienti degli alberghi e favorire questi ultimi nella gestione dei servizi; Remoria VR, che fornisce un componente per la realtà virtuale da mobile che consente di superare i limiti della testa, favorendo movimento ed orientamento; “Yakkyo”, una piattaforma che semplifica il commercio con la Cina.

Nella stessa occasione è intervenuto anche il public policy manager di Google, Diego Ciulli. Egli ha illustrato, tra l’altro, la call per il percorso di pre-accelerazione gestito dalla Luiss Enlabs in collaborazione con LVenture Group e Google. Il fine del programma è quello di favorire la creazione di startup nel made in Italy tramite l’utilizzo di Android nell’industria 4.0 a livello globale. Possono partecipare startup che sono ad uno stadio iniziale, team incompleti e talenti individuali, presentando la propria candidatura entro il 9 gennaio 2017 sul sito della Luiss Enlabs. Altre call che possono offrire opportunità di lavoro qualificato sono quelle che si tengono due volte l’anno, in primavera ed in autunno, da parte della Luiss Enlabs. Si tratta di occasioni particolarmente interessanti in quanto consentono ai team di entrare in un ecosistema (collaborazione pubblico-privata) di altissimo livello. Alcune startup uscite dal programma di accelerazione, e successivo round di investimento, hanno rivoluzionato il proprio settore di riferimento; altre hanno avviato collaborazioni con i big della tecnologia nella Silicon Valley ed altri network globali.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:59