L’Autorità palestinese (Ap), i cui leader intendono accusare Israele di aver commesso “crimini di guerra” durante l’ultima guerra con Hamas, chiedono ora ai paesi arabi di lanciare un attacco militare contro la Striscia di Gaza, simile alla campagna guidata dall’Arabia Saudita contro i ribelli Houthi dello Yemen, appoggiati dall’Iran. L’invito a lanciare un attacco militare arabo a Gaza è stato fatto da Mahmoud al-Habash, un consigliere del presidente dell’Ap Mahmoud Abbas.
Commentando le operazioni militari condotte dall’Arabia Saudita nello Yemen, Habash, che ricopre la carica di giudice supremo islamico, in un sermone del venerdì pronunciato in una moschea di Ramallah ha così asserito: “Proteggere la legittimità in un paese arabo è un dovere di tutti i leader arabi. Essi devono prendere l’iniziativa di colpire con pugno di ferro coloro che si esprimono contro la legittimità, a prescindere dal tempo e dal luogo, a partire dalla Palestina. Ciò che è successo nella Striscia di Gaza è stato un golpe [di Hamas]. Non ci dovrebbe essere alcun dialogo con chi è dietro il colpo di stato e costoro vanno colpiti con pugno di ferro”.
Il giorno seguente, lo stesso Abbas ha lasciato intendere di essere favorevole a un attacco militare lanciato dai paesi arabi contro Hamas, nella Striscia di Gaza. In un discorso pronunciato al 26° vertice annuale della Lega Araba, tenutosi nella località turistica egiziana di Sharm el-Sheikh, Abbas ha dichiarato: “Spero che i paesi arabi conducano la stessa politica che perseguono nello Yemen, nel caso di tutte le nazioni arabe che subiscono le conseguenze di conflitti interni – come la Palestina, la Siria, la Libia e l’Iraq”. Quando Israele lanciò l’operazione “Protective Edge”, nell’estate dello scorso anno, in risposta al lancio di razzi contro le città israeliane, l’Ap e i suoi leader, compreso Abbas, accusarono subito gli israeliani di aver commesso presunti “crimini di guerra” contro i palestinesi. Ora, quella stessa Autorità palestinese chiede agli eserciti arabi di lanciare una campagna militare contro Hamas, nella Striscia di Gaza.
Abbas e i suoi stretti consiglieri sono d’accordo che Gaza venga attaccata, purché l’aggressore non sia Israele. Di fatto, l’Ap invita i paesi arabi a fare esattamente ciò che fecero le Forze di difesa israeliane (IDF), nell’estate 2014, ossia lanciare attacchi aerei contro le basi terroristiche appartenenti a Hamas e ad altri gruppi radicali che operano in seno alla Striscia di Gaza. C’è da dire semmai che l’appello di estendere gli attacchi aerei dallo Yemen a Gaza sembra alquanto ipocrita. Se l’Autorità palestinese è apertamente a favore di un’azione militare contro Hamas, allora perché si è opposta all’uso della forza da parte di Israele per distruggere i lanciarazzi e le munizioni del movimento islamista? E perché la leadership dell’Ap intende presentare ora le accuse di “crimini di guerra” contro Israele nel momento in cui invita anche i paesi arabi ad attaccare la Striscia di Gaza? Ovviamente, l’Ap ritiene che sia accettabile che un esercito o più di uno attacchi Gaza, purché le IDF non cerchino di fermare gli attacchi missilistici di Hamas.
L’Autorità palestinese vuole che gli arabi attacchino Gaza non per fermare il lancio di razzi contro Israele, ma perché desidera che gli eserciti arabi l’aiutino a rimuovere Hamas dal potere ed essere così in grado di fare ritorno nella Striscia, da dove fu espulsa nel 2007. A questo punto, non è chiaro se qualche paese arabo accoglierà l’invito dell’Ap. L’Arabia Saudita, l’Egitto e i paesi del Golfo Persico sono troppo occupati a cercare di impedire all’Iran e ai suoi burattini di assumere il controllo di altri paesi arabi. E inoltre, essi sono troppo impegnati a combattere la crescente minaccia del gruppo terroristico dello Stato islamico. Ma ciò che invece è chiaro è che l’Autorità palestinese continua a mostrare la sua vera indole accusando Israele di essere ricorso all’uso della forza contro Hamas ed esortando gli arabi all’uso della forza militare contro il movimento islamista.
Questo invito dell’Ap ha scatenato un’ondata di proteste nei territori palestinesi. In migliaia hanno manifestato nella Striscia di Gaza, scandendo slogan contro Abbas e chiedendogli di dimettersi. L’invito dell’Autorità palestinese dovrebbe essere sottoposto all’attenzione della Corte penale internazionale se e quando Abbas procederà con il suo piano di portare Israele davanti al Tribunale, per la sua guerra del 2014 contro Hamas. E dovrebbe anche essere portato all’attenzione dei governi occidentali e delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani che hanno biasimato Israele durante l’operazione “Protective Edge”.
Ciò che occorre sapere è che Abbas appoggia di fatto l’azione militare contro Hamas, ma per lui è un problema se a condurla è Israele. Agli arabi è consentito attaccare la Striscia di Gaza per rimuovere Hamas dal potere, mentre a Israele non è permesso di lanciare attacchi aerei contro chi spara razzi verso le sue città. Inoltre, occorre chiedere al presidente dell’Ap se intende denunciare per “crimini di guerra” anche i suoi fratelli arabi una volta che inizieranno a bombardare la Striscia di Gaza.
Traduzione a cura di Angelita La Spada
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:06