Prodi: chi di patriarcato ferisce…

Una nemesi. Le squallide immagini di una sorta di nonno problematico che si incazza per una domanda impertinente e se la prende con una giornalista Mediaset tirandole paternalisticamente una ciocca di capelli ha fatto il giro del mondo. E forse la avranno vista pure in Cina, Paese di elezione esistenziale e commerciale dell’ex premier. Ma se la si vede appunto sotto la lente della legge del contrappasso si potrebbe anche dire che “chi di patriarcato ferisce, di patriarcato perisce”. Tanti discorsi sulle donne e poi non si riesce da parte di una persona che dovrebbe essere abituata all’aggressività dei giornalisti di oggi a trattenere i propri gesti e i propri istinti a metà tra il paternalismo e, per l’appunto, il patriarcato.

Come a pensare dentro di sé: non posso tollerare di essere preso in giro da una squinzia mediatica qualsiasi. Con annesso tentativo patetico di dire che “non è vero”. Come se le forze reazionarie della destra avessero ordito l’ennesimo complotto populista. Salvo venire poi “sbugiardati” dal fuoco amico di Dimartedì e in seguito di Repubblica video, media che analizzano i fotogrammi al microscopio e i cui sacerdoti mediatici, Giovanni Floris e Massimo Giannini, alla fine, guardandosi allibiti, devono concludere che “è Prodi a non avere detto il vero”.

Valeva la pena di ritirare fuori dalla cripta questo anziano signore che sta invecchiando male per federare l’opposizione? Difficile lamentarsi che in Europa si votino le destre, anche le più becere e populiste, se gli ex presidenti Ue, già padri nobili del centrosinistra, si comportano così. Significa stare fuori dalla realtà.

Aggiornato il 28 marzo 2025 alle ore 11:33