L’anno del Draghi-one

Sassolini di Lehner

Potenza della dittatura del pensiero unico: un ragazzo intendeva divenire ragazza e transitava verso la meta attraverso adeguati e mirati ormoni. Imbrigliato “dall’erba voglio”, voleva addirittura rendere pubblico il passaggio attraverso i social, esponendosi consapevolmente alle ironie, agli insulti, agli applausi ed alle lodi. Alla fine, “l’erba voglio”, di per sé tossica, lo condusse al suicidio. Informazione e giustizia ricercano gli istigatori a mezzo social, accusando addirittura la “cultura tradizionale” individuata come spietata serial killer. Nessuno ricorda che i farmaci addetti alla transizione incidono pesantemente sulla psiche e sull’umore, sino alla catastrofe della depressione. Nessuno si chiede: assassini sono i presunti transfobici o coloro che somministrano ormoni come fossero minestrine? Del resto, già “l’erba voglio”, che ti fa rinnegare il sesso biologico, è sorgente di squilibrio mentale.

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Potenza dellodio che imbruttisce: un ex scanzonato anarcoide non conforme, già liberalgarantista, si riduce a forcaiolo e tricoteuse manettara, compiacendosi della sciagura dei giudici che, in luogo di applicare la legge, si staglierebbero come l’unica, fiera, credibile opposizione a Benjamin Netanyahu, a Donald Trump, a Giorgia Meloni. Che cosa lo ha così trasfigurato? Semplice: un tempo fu ispirato dall’arguto Francesco Cossiga, il mitico capo dello Stato che pensò di affidare ai carabinieri i giudici politicizzati. Ora, si ispira all’idolo Mario Draghi, proprio il “vile affarista” secondo la sentenza di Cossiga.

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Potenza del pensiero bacato: la festa del papà è stata cancellata in certe scuole materne “per tutelare i bambini che non hanno la classica famiglia”. Insomma, si privilegia uno su mille, bimbo o bimba con genitori difficili da decifrare, magari due mamme o due mammi, due moglia o due marita. Del diritto a festeggiare il papà degli altri 999 fanciulli e fanciulle, criminali e trogloditi, recidivi nel reato di efferata famiglia normale… chissenefrega!

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Potenza della Corte già diretta dal Presidente del Tribunale della Razza: l’Illuminata Consulta ha deciso che un singolo od una singola possa adottare un pargolo straniero, magari africano o asiatico, meglio se islamico. Insomma, anche in piazza del Quirinale 41, 00187 Roma, cresce e vegeta “l’erba voglio”. Infatti, i supremi giudici certificano ex lege che un single possa fare da madre e da padre, garantendo alla bambina o al bambino giusto percorso di crescita, calore familiare, sani parametri esistenziali, equilibrio mentale generalmente assicurato non da uno, bensì da due fondamentali punti di riferimento. “Paghi uno prendi due” sin qui valeva nei supermercati, non nell’educazione e nella cura dei bambini, i quali, per secoli li abbiamo considerati persone, non oggetti, pelouches o scatolame in offerta. La Consulta ci spiega che non soltanto ci sbagliammo, ma che fummo colpevolmente anticostituzionali.

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Potenza del Draghi-one: per una volta sono totalmente dalla parte di Roberto DAgostino, con l’empatia e la commossa solidarietà dovute a tutti coloro che si battono strenuamente per cause perse in partenza. Ebbene, lo stoico Roberto si spende quotidianamente per “l’eroe che salvò l’euro dalla tempesta dei mercati” e che, tuttavia, fu pure il “liquidatore dell’industria pubblica italiana”. Dunque, D’Agostino è l’ultimo soldato giapponese, che non si arrende all’evidenza: Mario Draghi non se lo fila più nessuno e quando si ostina a dare lezioni viene riposto in un cantuccio dagli sbadigli e dalla disattenzione. Nessuno, a parte Roberto, pende più dalle sue labbra e il permaloso Mario lo sa e se ne duole (“vedo che guardate lorologio, per cui vi ringrazio per lattenzione”).

Ecco allora il pronto soccorso robertiano sotto forma di monografia sull’arte della politica scappata di casa: “Non ci si impone solo con il sapere, men che meno dall’alto del proprio status, ma si deve sedurre. Anche se questo costringe a dialogare con partiti, zeppi di scappati di casa, di cui non s’ha alcuna stima”. Perché mai il buon Mario, il cui titolo più apprezzato è quello di tifoso romanista, dovrebbe indossare la coriacea pellaccia del politicante invece di godersi in pace la Roma di Claudio Ranieri in tribuna Monte Mario? L’onestà intellettuale induce, però, a riconoscere a Draghi almeno il merito di aver definito una bojata pazzesca il ReArm Europe di Ursula von der Leyen.

E adesso arriviamo a Roberto, colui che di speranza vive e di speranza muore: “Una certa altezzosità è già costata a Draghi l’elezione al Quirinale… E poiché il sogno di prendere il posto di Mattarella non è mai evaporato del tutto, l’ex presidente del Consiglio ben farebbe a mostrare modi più concilianti con ‘sti disgraziati oggi al potere”. Insomma, D’Agostino è l’ultimo solitario profeta dellanno del Draghi-one al Quirinale, ma l’odio versus Meloni gli impedisce inginocchiarsi e di pietire il sostegno della “duciona della Garbatella”, l’unica che potrebbe far salire il romanista al Colle.

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Potenza pedofila: Daniel Cohn-Bendit accusa Giorgia Meloni di voler salvare capra e cavoli del fascismo, mentre chiama alle armi contro la Russia e bacia il piede di Emmanuel Macron. Daniel è l’ennesimo europeista sfegatato che sale in cattedra, anche perché è stato per lustri ripetutamente eletto all’Europarlamento. Di cotale sessantottino, peraltro bestiale nemico di Israele, passeranno alla historia criminale solo le seguenti bestemmie pedofile risalenti a quando, purtroppo, esercitò il mestiere di maestro d’asilo: “Mi era successo molte volte che certi bambini mi aprissero la cerniera dei pantaloni e cominciassero a farmi il solletico. Reagivo in modi diversi a seconda delle circostanze, ma il loro desiderio mi poneva un problema (…) se insistevano, li accarezzavo anch’io… Avevo bisogno di essere accettato da loro in maniera incondizionata. Volevo che i bambini avessero voglia di me, e facevo di tutto affinché dipendessero da me… la sessualità di un bambino è assolutamente fantastica…  Quando una bambina di 5 anni comincia a spogliarvi... è fantastico! È fantastico perché è un gioco assolutamente erotico-maniaco!”. Se questi sono i fautori della Ue e gli strenui difensori del Manifesto di Ventotene, poveri Altiero Spinelli, Eugenio Colorni, Ernesto Rossi.

Aggiornato il 25 marzo 2025 alle ore 09:55