Trump corteggia Putin per sedurlo o è davvero innamorato?

There is no good reason to stroke Putin’s ego other than to try to get what you want out of him”. “Non c’è alcuna buona ragione per accarezzare l’ego di Putin se non per cercare di ottenere ciò che si vuole da lui”. Mi ha risposto così il mio cugino americano, che ha votato per Donald Trump non per amore ma per disamore nei confronti di Kamala Harris, indigesta ai centristi degli “States”. Qualche milioncino di americani pensa la stessa cosa. Perciò giustifica le moine di Trump a Vladimir Putin. Le giudica un corteggiamento per trarlo a sé. Come un/una pretendente che aspira a conquistare una donna/un uomo, il tycoon parla da seduttore. E, si sa, in amore e in guerra tutto è permesso, dice il proverbio. Di guerra qui si tratta, eccome.

La tesi, così ben scolpita nel pregevole aforisma di mio cugino, ha un sapore giustificazionista che non riesce del tutto a coprire né l’implicita adulazione verso il comportamento del presidente Trump né lo sconcerto per i suoi eccessi nel blandire Putin allo scopo di compiacerlo ed ottenerne l’accondiscendenza, benché interessata. Nelle relazioni internazionali, alle trattative si attaglia pure la massima di diritto civile che delimita l’ambito delle negoziazioni lecite: “Licet contraentibus sese circumvenire”, nelle contrattazioni le parti possono lecitamente circuirsi. Se afferenti ad un conflitto bellico in corso, la massima è ancor più vera, come conferma il proverbio suddetto.

Dunque, secondo l’interpretazione più favorevole al suo modo di agire, il presidente Trump sarebbe motivato da una determinante buona ragione: ottenere ciò che vuole da Putin. L’interpretazione dà per scontati quattro punti: il primo, che Trump sappia davvero ciò che intende ottenere; il secondo, che corrisponda a ciò che vogliono gli americani; il terzo, che sia davvero anche di loro interesse e non del suo soltanto; il quarto, che Putin sia d’accordo a cederglielo.

Comunque, il corteggiamento di Trump risulta ondivago. Alle sperticate dichiarazioni d’amore verso la verginella moscovita, ha fatto seguire qualche velata minaccia di fargliela pagare se non ci sta. Come innamorato, ha qualche sfumatura poco armonizzata con il rosa dell’amore. La fanciulla appare prudente, gli resiste. La sciagurata risponde, ma ritraendosi. Le cose non promettono bene. I fidanzamenti lunghi raramente preludono alle nozze.

Può trattarsi d’altro. Un corteggiamento diversivo? Trump flirta con Putin non per ottenere da lui ma per prendere da altri. Lo sta illudendo di contare. Mentre ne sollecita l’attenzione, se ne allontana. In cuor suo confessa con Robert Desnos: “Ho sognato così intensamente di te e ho camminato così lontano e parlato di te così tanto; ho amato un’ombra di te così tanto che ora non mi è rimasto più nulla di te”.

Aggiornato il 20 marzo 2025 alle ore 10:22