Crosetto, eroe in tempo di pace

Sassolini di Lehner

Lo dico sine ira et studio: se un funestissimo accidente ci dovesse condurre alla guerra, avremo estremo bisogno di Vannacci, mentre dovremmo necessariamente privarci della piacevole compagnia di Crosetto. Il buon Guido, grande, leggendario, grosso eroe specie in tempo di pace, oggi, novello Enrico Toti ministeriale non la smette di scagliare la stampella tricolore contro il novello cattivo austriaco sulla sponda dell’Isonzo, ovvero il “suo” nemico numero 1 incarnato dal generale Roberto. Schiaffeggiato dai proiettili dell’invasore di Gorizia, preso da furore bellico, pur gravemente debilitato, con esemplare abnegazione, prima di perdere i sensi, sfidando sorella Morte, Crosetto ha messo in metrica l’accento del vero combattente, sanzionando con un provvedimento disciplinare Daniele Lepore, segretario generale del sindacato Siamo Esercito.

Il tremendissimo Daniele ha, infatti, osato spendere quattro parole in difesa del generale Roberto, in quanto iscritto al Siamo Esercito. In guerra, in tempo di pace, tutto è lecito: dalla persecuzione ben oltre il surreale sino alla efferata condotta antisindacale. Il buon Guido ha aggiunto di suo un altro indimenticabile marchio: illiberalismo e intolleranza militanti.

Insomma, Crosetto, travolto dall’ossessione robertofobica, non scorge il pericolo rappresentato da Vladimir Putin, Hamas, Recep Tayyip Erdoğan, Ali Khamenei, Houthi, ma preserva strenuamente il sacro territorio della Patria dal generale Vannacci. Gli italiani, però, sapendo che i nemici mortali sono altri, capiscono che, in caso di vero pericolo, non Guido, il sanzionatore, bensì il militare Vannacci sarebbe una fondamentale risorsa della Patria.

Aggiornato il 09 maggio 2024 alle ore 09:33