Non candidate più le toghe in Parlamento

Un primo importante contributo che può dare la politica per risolvere i problemi della politicizzazione delle procure è semplicissimo: non candidare più i pm in Parlamento. Né a governatori delle Regioni, né a sindaci. Tantomeno quelli protagonisti che diventano famosi con inchieste tanto eclatanti quanto spesso evanescenti, magari usate come trampolino per il salto in politica.

D’altronde mica glielo ha ordinato il medico ai partiti di candidare i magistrati. Anzi, visto che ci stanno potrebbero anche gradualmente sostituire gli oltre duecento messi fuori ruolo dal Consiglio superiore della magistratura – con grande generosità – nei ministeri, nei punti chiave, magari a scrivere leggi e regolamenti che poi saranno i loro colleghi in ruolo a far rispettare. E questa sarebbe anche la classica maniera gordiana di sciogliere il nodo: si taglia la corda. Anzi, il cordone ombelicale che lega la politica alla magistratura in un rapporto che sta ormai diventando insopportabile. E perverso. E l’appello sarebbe tanto più valido per i garantisti trasversali ai due poli – qualora esistano – specialmente nel centrodestra che da questi pm d’assalto ha sempre avuto da 35 anni a questa parte problemi e attacchi al limite della decenza. Con grillini e sinistra non c’è da illudersi vista la contiguità quasi omertosa con cui sono legati a certe procure e visto il pluridecennale “do ut des”.

Ma nel centrodestra che si candidano a fare i magistrati se poi fanno da quinte colonne per l’Anm in Parlamento come ha potuto constatare e farne le spese l’ottimo Vittorio Sgarbi, proditoriamente provocato dal “fuoco amico” per aver detto cose che buona parte degli italiani sottoscriverebbero?

E non vale neanche la vigliacca opzione incarnata dal noto proverbio tuareg che recita così: “Bacia la mano che non puoi tagliare”.

Piuttosto, c’è il rischio di fare la fine di coloro che si illudevano di “nutrire il coccodrillo” – citati da Churchill quando i vari Chamberlain tentarono con Hitler la pace di Monaco che invece portò alla Seconda guerra mondiale – e che al contrario ne vennero divorati. Di sicuro si aiuterebbe anche l’autoriforma – la mitica autoriforma – del correntismo in seno al sindacato dei magistrati. Senza più la tentazione di entrare in politica grazie al clamore di certe inchieste, forse le toghe dell’accusa si limiterebbero ad applicare la legge uguale per tutti. Anche per i loro nemici politici. A cominciare da un certo Silvio Berlusconi. Uno che in questo campo ha decisamente già dato.

Aggiornato il 26 giugno 2020 alle ore 13:38