La ripresa affidata a dilettanti e vanesi

Ma quando potrà mai partire la cosiddetta “Fase due”, quella che dovrà segnare l’avvio del percorso di uscita dall’emergenza? La domanda suscita preoccupazione e anche angoscia. Perché la decisione potrà venire solo dalla massima autorità politica del Paese. Cioè da quel governo che prima del coronavirus si era caratterizzato come l’esecutivo dei dilettanti allo sbaraglio e che, ora, dopo aver messo in mostra il proprio dilettantismo nella gestione della fase di primo contenimento della pandemia, ha spiegato che ogni sua decisione in merito sarà il frutto delle indicazioni che verranno fornite dai comitati di scienziati e di tecnici a cui hanno affidato il compito di monitorare l’andamento della malattia e stabilire quando il rischio di una seconda ondata del morbo risulterà azzerato.

Il guaio, però, è che tra i tanti danni provocati dal coronavirus c’è anche quello della diffusione, all’interno della comunità scientifica e tecnica italiana, di un sottovirus dagli effetti devastanti. Quello che spinge tecnici e scienziati che ne sono affetti ad una ricerca spasmodica di visibilità attraverso le dichiarazioni e le affermazioni più strampalate dirette ad accendere qualche faro di luce informativa sulla propria persona.

Ora, se si considera che il governo dei dilettanti si affida alla comunità dai vanesi non ci resta che piangere. Ovviamente stando rigidamente chiusi a casa, altrimenti dilettanti e vanesi s’incazzano!

Aggiornato il 09 aprile 2020 alle ore 11:42