L’eccesso di misure restrittive è nei dati

Chi vorrebbe derubricare le liberticide misure adottate dal Governo ad una mera questione di corsette e passeggiate nei parchi pubblici sembra non aver affatto compreso la natura della posta in gioco.

In questo senso mi sono sembrate particolarmente illuminanti le parole espresse ieri dal professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, nel corso della oramai consueta conferenza stampa che si tiene tutti i giorni nella sede della Protezione civile. Secondo questo illustre membro del Comitato scientifico, il quale affianca dall’inizio della crisi un Esecutivo che definire confuso risulta un eufemismo, dato che siamo un grande Paese democratico, si avverte sempre l’esigenza di contemperare le misure necessarie per affrontare un simile epidemia con le altrettanto importanti esigenze legate alle libertà costituzionali dei cittadini.

Bene, teniamo bene in mente questo passaggio per poi riconnetterlo a quello successivo, ovvero a quanto poi ha aggiunto lo stesso luminare. Commentando il secondo, significativo calo consecutivo tanto nei contagi che nei decessi, il nostro ha infatti sottolineato in modo forte e chiaro che tutto questo sarebbe da mettere in relazione con le misure adottate un quindicina di giorni orsono. Ovvero quando ancora si poteva parlare di un accettabile distanziamento sociale, pur nell’ambito di una emergenza realmente molto seria. Quindi, se così stessero le cose, sebbene nemmeno gli scienziati posseggano ovviamente la sfera di cristallo, gli ulteriori provvedimenti liberticidi, presi a raffica dal comitato di salute pubblica capeggiato da Giuseppe Conte e Rocco Casalino, sull’onda di un terrore nazionale che proprio costoro hanno contribuito ad accrescere a dismisura, probabilmente non servivano. E in simili frangenti, soprattutto quando è in gioco la libertà dei singoli, la quale comprende anche il diritto a tutelare la propria salute fisica e mentale con un minimo di attività motoria all’aperto, ogni divieto superfluo diventa estremamente dannoso per la collettività.

Tant’è che, a beneficio dei tanti, troppi sedentari di questo disgraziato Paese, candidati inconsapevoli a qualche seria malattia del ricambio, che insistono a bersi due volte al giorno la pozione del “restate tutti a casa”, propinata loro dai grandi comunicatori della caciotta al potere, segnalo il duro commento espresso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nei riguardi del sostanziale divieto di uscire di casa imposto dal Governo italiano. “Se potete, uscite di casa per fare attività fisica – si legge in un comunicato ufficiale dell’Oms divulgato un paio di giorni fa – Durante questo momento difficile, è importante continuare a prendersi cura della propria salute fisica e mentale. Questo non solo ti aiuterà a lungo termine, ma ti aiuterà anche a combattere Covid-19, in caso di contagio”.

In questo senso, conclude l’importante organismo internazionale, “passeggiate e corse, se fatte con buon senso, rappresentano un importante presidio sanitario”.

Il problema è che il buon senso, insieme a tante altre cose utili in questo disgraziatissimo momento, sembra completamente scomparso dai radar del Governo italiano.

 

Aggiornato il 24 marzo 2020 alle ore 16:29