Il campionato delle balle spaziali

Nel corso della conferenza stampa tenutasi al Nazareno, indetta dal Partito Democratico per illustrare il suo piano per l’Italia, Nicola Zingaretti ha voluto rassicurare i giornalisti circa la possibilità di una imminente crisi di governo. Egli ha comunque tenuto a sottolineare che “se finisce l’esecutivo Conte-Bis, finisce anche la legislatura”.

Ma è sul piano dei contenuti concreti, in verità ben pochi visto il perenne stallo che caratterizza l’attuale maggioranza sin dall’inizio della sua strampalata avventura, che il nostro ha dimostrato di poter competere, con ottime possibilità di vittoria, nel campionato mondiale della balle spaziali. D’altro canto, ci tengo a precisare, oramai l’intera politica italiana, tranne sporadici casi con ben poco seguito, appare connotata da un uso smodato della propaganda, in cui non sembra esserci più alcuno spazio per un confronto ragionevole basato sui fatti e sui soliti numerini dalla testa dura.

In estrema sintesi il segretario dem, tentando di rimarcare una, a suo avviso, abissale differenza tra il precedente Governo giallo-verde e l’attuale, ha detto che “in agosto le famiglie italiane rischiavano la propria stessa sopravvivenza, a causa di una devastante crisi economica e fiscale” – sottintendendo la questione delle famigerate clausole di salvaguardia. Crisi che invece sarebbe stata scongiurata dai geni della lampada sostenuti da Zingaretti, con l’aggiunta di essere riusciti a far trovare 100 euro in più in busta paga a 16 milioni di lavoratori, a partire dal prossimo primo luglio. Dunque, secondo questo illustre esperto nel campo dell’illusionismo, il Paese reale sarebbe passato in breve tempo dalle stalle di una imminente povertà alle stelle di uno sviluppo tumultuoso, tale da renderci tutti più prosperi.

Tuttavia, a beneficio dei gonzi che sono disposti a bersi questa pozione di uno degli eredi di un partito che veniva da molto lontano e molto lontano prometteva di andare, fino alle steppe russe, occorre precisare un paio di cosette. In primis la citata, presunta crisi delle famiglie italiane è stata affrontata da Zingaretti e soci nel più classico dei modi: nascondendo la cenere sotto il tappeto. Infatti, gran parte delle risorse impiegate per non far scattare il paventato aumento dell’Iva si sono trovate facendo ricorso del deficit, alias nuovi debiti.

In secondo luogo, come ho già avuto modo di documentare su queste pagine, gli altrettanto presunti 100 euro che appesantiranno le buste paga di 16 milioni di lavoratori non esistono per la maggior parte di questa grande platea di salariati.

In soldoni, si stima che meno di un milione di persone percepiranno per intero quanto sbandierato da Zingaretti. Per la maggioranza degli altri, già raggiunti dal famoso bonus degli 80 euro, si tratterà di modestissime integrazioni. Del resto, con meno di 3 miliardi di euro stanziati per il 2020 la coperta finanziaria risulta dannatamente corta, tanto da non riuscire proprio a nascondere le balle spaziali dell’attuale presidente della Regione Lazio. E come al solito, come sempre accaduto, la dura realtà si incaricherà molto presto di smentire la propaganda all’ingrosso di quest’altro genio della politica.

Aggiornato il 17 febbraio 2020 alle ore 10:50