La quinta colonna renziana

A tutti coloro che parlano di “quinta colonna” senza sapere di cosa si tratta, va ricordato che il termine venne usato durante la guerra di Spagna dal generale franchista Emilio Mola per spiegare che a far cadere Madrid in mano ai repubblicani non sarebbero state le quattro colonne dei soldati di Franco che assediavano la città, ma la “quinta colonna” che operava clandestinamente all’interno della capitale spagnola. La definizione di Mola spinse i repubblicani a scatenare il massacro di tanti civili madrileni sospettati di franchismo ma ebbe un immediato successo tanto che da quel momento in poi per indicare che a chi opera in una nazione, in una città o dentro uno schieramento politico per favorire l’avversario, spetta la qualifica denigratoria di “quinta colonna”.

A chi tocca oggi questa etichetta all’interno della coalizione giallo-rossa che governa il Paese? E su ricadrà l’accusa di “quinta colonna” nel caso Partito Democratico e Movimento 5 Stelle verranno sconfitti in Umbria e successivamente in Emilia-Romagna? Semplice: i renziani. Che più Nicola Zingaretti prende botte, più possono sperare di crescere.

Aggiornato il 23 ottobre 2019 alle ore 10:27