Verso il governo del programma “strada facendo”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso, con la scelta di articolare le nuove consultazioni in due giornate, ventiquattr’ore in più a M5S ed a Pd per concludere la loro trattativa diretta alla formazione di un governo giallorosso.

È possibile che questo tempo possa essere utilizzato dalle delegazioni del democratici e dei grillini per smussare gli angoli di una intesa sui nomi del Premier, dei ministri e del commissario Ue. Ma è estremamente improbabile che la discussione sulla distribuzione delle poltrone consenta alle delegazioni dei due partiti ( ma nel perimetro dell’alleanza sarebbero previste le altre forze della sinistra, Leu E Più Europa e se lo dovessero essere perché mai alla trattativa non sono state chiamate a partecipare?) di approfondire la piattaforma programmatica del nuovo esecutivo.

Per concordare il contratto di governo tra Lega e M5S ci sono voluti un paio di mesi di discussione e confronto. Per fissare le linee di azione del governo giallo-rosso, invece, dovrebbero bastare appena un paio di giorni. Il tempo per concordare i titoli degli argomenti lasciando al futuro il compito di approfondire i capitoli programmatici.

Può essere che il Capo dello Stato, magari sulla spinta delle pressioni che giungono non solo dall’Unione Europea ma anche e soprattutto dal Vaticano, passi sopra a questo particolare e dia la sua benedizione ad una unione che si fonda su un programma che si realizzerà “strada facendo”. Ma un uomo della sua esperienza non può non rendersi conto che il governo giustificato dalla necessità assoluta di scongiurare l’aumento dell’Iva ed il tracollo dei conti pubblici , in questo modo nascerebbe sulla base di un programma “strada facendo” cioè senza alcun tipo di programma.

È probabile che nell’epoca di twitter un esecutivo fondato su 140 caratteri sia assolutamente normale. Ma nelle richieste fatte ai partiti da Sergio Mattarella non c’era quella di rinviare al dopo la decisione delle misure da prendere per fronteggiare la tanto strombazzata emergenza. C’era, al contrario, oltre alla definizione di un perimento, al momento ancora oscuro, anche l’indicazione della base programmatica.

Tutto questo non c’è. E dare il via al governo del “programma strada facendo” sarebbe un precedente gravissimo per un Presidente della Repubblica che deve garantire la Costituzione Repubblicana e non quella dei twitter!  

Aggiornato il 27 agosto 2019 alle ore 12:15