I bizantinismi sullo Ius Soli di Alfano e Pd

È un gioco delle parti quello in corso tra Angelino Alfano e i dirigenti del Partito Democratico sullo Ius soli. Entrambi i giocatori sanno perfettamente che in questo finale di legislatura nessuna legge è in grado di passare tranne quella di stabilità. Tanto meno la legge sulla cittadinanza su cui la maggioranza non ha i voti.

E così sia Alfano che gli esponenti democrats cercano di utilizzare la questione destinata a rimanere irrisolta per ricavarne il maggior utile da un punto di vista elettorale. Il leader di Alternativa Popolare cerca di dimostrare che grazie al proprio veto lo Ius soli avversato dalla stragrande maggioranza degli elettori moderati non è passato. E in questo modo spera di poter recuperare qualche voto sul fronte del centr destra. A loro volta, i dirigenti del Pd si preparano a fare uno scontro di facciata sulla legge di cittadinanza nella assoluta certezza che la battaglia sarà persa ma nella convinzione che essersi battuti per lo Ius soli servirà a recuperare qualche voto sul versante dell’elettorato di sinistra.

Questa doppia recita rientra nella normalità della propaganda pre-elettorale. Ma, malgrado la sua artificiosità, mette in luce una differenza tra le posizioni di Ap e del Pd che non è affatto di poco conto ma è addirittura di natura identitaria. Sul tema dell’integrazione dei migranti il partito di Alfano ha una posizione naturale di centrodestra. Il Pd, di sinistra. Il ché sarebbe del tutto naturale se non fosse che alle prossime elezioni Ap e Pd sembrano destinati a dare vita a una alleanza talmente stretta da caratterizzare Ap come un partito entrato nel centrosinistra e il Pd come un partito convertito al centrodestra.

Bizantinismo tipico della politica italiana? In realtà qualcosa di più. Visto che per quanto riguarda la formazione politica alfaniana il bizantinismo si è arricchito di un fattore di maggiore confusione. La decisione di affidare a Maurizio Lupi il compito di coordinatore di Ap fa pensare a una strategia del doppio binario da parte degli alfaniani. A Milano e in Lombardia, Lupi fa parte integrante del centrodestra. Come farà a coordinare il partito spingendo sul versante del centrosinistra al momento delle politiche nazionali? Bizantinismo o preludio a una conversione radicale alla fine della legislatura?

Aggiornato il 28 settembre 2017 alle ore 18:31