Se l’Europa si ferma al Brennero

Le truppe al Brennero annunciate e poi ritirate dal governo austriaco per bloccare l’eventuale flusso di migranti provenienti dall’Italia avevano costituito una sorta di doppia provocazione. Nei confronti del nostro Paese, a cui si negava implicitamente la volontà di impedire ai profughi sbarcati nei nostri porti di scavalcare clandestinamente i confini alpini per infiltrarsi nei Paesi del centro Europa. E nei confronti dell’Unione europea a cui, con i blindati e i soldati al Brennero, si mandava a dire che di fronte a una Italia incapace di tutelare le proprie frontiere ed a una Unione europea passiva di fronte a questa incapacità, l’Austria sarebbe stata pronta ad alzare un muro invalicabile come quello realizzato dall’Ungheria.

C’era una doppia sfiducia, quindi, nella decisione del governo austriaco. Verso l’Italia, di fatto accusata di ipocrisia nell’accogliere senza controlli di sorta le masse dei migranti e nel cercare di sbarazzarsene favorendo in ogni modo il loro trasferimento clandestino al Nord. E verso l’Ue, di fatto contestata per non saper imporre al nostro Paese l’accoglienza controllata e regolata dei profughi.

Questa doppia sfiducia non era la conseguenza di una politica razzista, isolazionista, lepenista o trumpista del governo austriaco. Che, anzi, nasce dalle larghe intese tra socialdemocratici e popolari, cioè tra forze dichiaratamente europeiste. Ma era proprio questa caratteristica a rendere la chiusura del Brennero un atto particolarmente significativo da un punto di vista politico. Non si trattava solo un gesto di sfiducia verso l’Italia, ma è la dimostrazione che per il governo, non solo austriaco ma anche dei Paesi del Nord Europa, il confine europeo non doveva passare più per le coste settentrionali del Mediterraneo ma solo ed esclusivamente per le Alpi.

Il Brennero blindato, in sostanza, equivaleva all’espulsione di fatto dell’Italia dall’Europa e alla conferma che per i Paesi dell’area centrale e nordica del Vecchio Continente l’unica Europa possibile sarebbe stata quella che taglia fuori la parte meridionale e mediterranea.

Per fortuna il cancelliere austriaco ci ha ripensato. Ed ha escluso l’invio di soldati alla frontiera. Ma il sospetto che il Nord Europa pensi sul serio che l’Ue si fermi al Brennero continua ad essere forte!

Aggiornato il 06 luglio 2017 alle ore 19:12