
Dopo quattro sedute consecutive in profondo rosso, le principali piazze finanziarie europee tentano un rimbalzo. L’onda lunga dell’incertezza, alimentata dal dazio, non dazio, allora dazio della politica commerciale statunitense, continua però a condizionare gli operatori, che guardano con cautela alle prossime mosse della Casa Bianca. Le parole di Donald Trump, l’inizio delle nuove tariffe e le minacce reciproche tra Washington e Pechino hanno riacceso in mattinata lo scontro sul fronte commerciale. Da un lato, Washington è tornata a evocare un possibile inasprimento delle tariffe; dall’altro, la reazione cinese potrebbe inasprirsi ancora di più. In questo contesto, il recupero delle Borse europee si presenta semplicemente come fisiologico rialzo dopo la giornata di ieri.
A guidare i rialzi è Londra, che segna un +2,14 per cento. Seguono Francoforte (+1,9), Milano (+1,65), Parigi (+1,6) e Madrid (+1,31). Sui mercati americani i future consolidano l’apertura positiva. Stabile lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, fermo a 121,3 punti base. Il rendimento del decennale italiano arretra al 3,85 per cento (-1,3 punti), mentre quello tedesco sale al 2,63 per cento (+2,7 punti). Sul fronte valutario il dollaro resta debole, scambiato a 0,91 euro e 0,78 sterline, mentre l’euro si rafforza a 1,0921 contro i bigliettoni. Leggero rialzo per l’oro (+0,06 per cento a 3.010 dollari l’oncia), mentre il greggio resta pressoché invariato (World trade index +0,08 per cento a 60,75 dollari al barile). Invece è in calo deciso il prezzo del gas naturale, che perde il 2,66 per cento e si attesta a 36,02 euro per Megawattora. Gli analisti parlano di segnali di tregua, ma la prudenza resta d’obbligo. “Primi segni di stabilizzazione dopo l’incredibile tracollo degli ultimi giorni”, ha osservato Jim Reid, un economista di Deutsche Bank. Per gli esperti di Mps market strategy, tuttavia, lo scenario resta “molto fluido, con messaggi contrastanti da parte dell’amministrazione Usa ed è probabile che anche la giornata odierna sarà caratterizzata dal newsflow di notizie sul tema, data la partenza dei nuovi dazi domani”.
UNA “FAKE NEWS” CHE PUO INFLUENZARE I MERCATI
Ad aumentare la confusione, nelle ultime ore, ha contribuito una notizia rivelatasi falsa, circolata con rapidità virale sui principali canali finanziari. Una dinamica che evidenzia quanto i mercati siano oggi esposti non solo agli annunci ufficiali, ma anche alla fugacità estrema dell’informazione digitale. Secondo il Financial Times, “il mercato azionario statunitense è effettivamente impazzito questa mattina, grazie a un titolo che affermava falsamente che il consigliere della Casa Bianca Kevin Hassett aveva detto che il presidente Donald Trump stava considerando una pausa di 90 giorni sui dazi”. La notizia, diffusa inizialmente tramite un aggregatore su X, ha avuto un impatto immediato. “I presentatori della Cnbc hanno letto il titolo in onda, mentre cercavano di spiegare perché i mercati avevano iniziato a salire, con l’S&P 500 cresciuto di quasi il 6 per cento dopo la comparsa di quel titolo misterioso”. Poco dopo, però, è arrivata la smentita ufficiale: “Nel giro di un’ora la Casa Bianca ha affermato che nessuno era a conoscenza di questo presunto piano, parlando di fake news”. Secondo il quotidiano britannico, l’origine del caos sarebbe da attribuire all’account “Walter Bloomberg”, seguito da oltre 800mila utenti e spesso confuso – erroneamente – con un organo ufficiale dell’agenzia Bloomberg. In realtà si tratta di un semplice aggregatore di titoli, potenzialmente alimentato da fonti automatiche o da “un titolista troppo zelante”.
Aggiornato il 08 aprile 2025 alle ore 15:29