Risposta a dazi e difesa, ecco il piano europeo

Europa fai da te. Sono usciti alcuni dettagli del piano Readiness 2030, un iter strategico per riportare l’Unione europea alla competitività perduta, tra green deal e dazi americani d’ogni tipo. Il grande interessato di questa strategia sarà il metallo. Infatti, il piano di Ursula von der Leyen vorrebbe rilanciare l’industria siderurgica dell’Eurozona, per poi farne beneficiare dai settori automotive, energetici e, non ultimo, quello bellico. “L’industria siderurgica europea è fondamentale per l’economia dell’Ue, fornendo materie prime a tutti i settori chiave del Continente. Una solida industria dell’acciaio e dei metalli in Europa è cruciale per garantire la sicurezza dellUe nel contesto geopolitico attuale e per realizzare il piano Readiness 2030, anch’esso presentato oggi”, ha affermato la Commissione europea. Uno snodo cruciale per un comparto che sta affrontando sfide sempre più complesse: costi energetici in aumento, competizione feroce da parte di produttori extra-Ue e l’urgenza di ridurre le emissioni di CO2 senza far chiudere le fabbriche. “Il piano viene introdotto in un momento in cui misure distorsive del mercato, come il sostegno non di mercato alle sovraccapacità globali e i dazi ingiustificati sull’acciaio e sull’alluminio dell’Ue, possono avere un impatto negativo sulla nostra economia”, si legge nel comunicato ufficiale.

L’acciaio non è solo un’industria storica per l’Europa, ma un asset strategico per la transizione energetica e la sicurezza economica del Continente. “L’industria siderurgica è sempre stata un motore centrale della prosperità europea. L’acciaio di nuova generazione, pulito, deve continuare a essere prodotto in Europa. Ciò significa che dobbiamo sostenere i nostri produttori di acciaio, che affrontano forti venti contrari sul mercato globale”, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Il piano introduce diverse misure per garantire un accesso più stabile e conveniente all’energia, fondamentale per un comparto ad alta intensità energetica. Tra queste, l’uso degli accordi di acquisto energetico per stabilizzare i costi; la possibilità per gli Stati membri di ridurre le tariffe di rete per le industrie siderurgiche e un maggiore accesso all’idrogeno rinnovabile, chiave per la decarbonizzazione del settore.

Ma Bruxelles guarda anche oltre i confini europei. Concorrenza sleale e sovraccapacità globali mettono sotto pressione i produttori Ue, ed è per questo che la Commissione ha annunciato una revisione del meccanismo Cbam (Carbon border adjustment mechanism). Entro la fine del 2025, arriverà una proposta per estendere il Cbam ai prodotti in acciaio e alluminio trasformati e per introdurre misure anti-elusione più rigide. L’Unione europea punta anche a blindare il proprio mercato, introducendo nuove misure di difesa commerciale per evitare che i produttori extra-Ue aggirino i dazi. Tra le iniziative previste c’è il rafforzamento delle attuali misure di salvaguardia, con una nuova protezione a lungo termine che entrerà in vigore dopo il 2026, al termine delle restrizioni attuali; la regola melted and poured, che imporrà di determinare l’origine dellacciaio e dell’alluminio in base al luogo di fusione e colata, bloccando triangolazioni e pratiche elusive. Parallelamente, la Commissione vuole potenziare il riciclo e la circolarità dei metalli, fissando obiettivi più stringenti per l’utilizzo di acciaio e alluminio riciclati in settori chiave e valutando se estendere questi requisiti ad altri materiali industriali, come componenti elettronici e materiali da costruzione.

Per trasformare il settore in chiave sostenibile servono investimenti massicci, e la Commissione ha messo sul tavolo un pacchetto di finanziamenti senza precedenti per sostenere l’innovazione e la transizione ecologica. Nello specifico, 150 milioni di euro saranno destinati alla ricerca su carbone e acciaio tra il 2026 e il 2027, 600 milioni di euro arriveranno attraverso Horizon Europe per il Clean industrial deal e 100 miliardi di euro saranno mobilitati tramite la Banca per la decarbonizzazione industriale, con una prima asta pilota da un miliardo di euro nel 2025 per finanziare progetti di elettrificazione e riduzione delle emissioni. Inoltre, Bruxelles vuole sfruttare il peso degli appalti pubblici per incentivare l’uso di acciaio e metalli a basse emissioni. Il nuovo Industrial decarbonisation accelerator act introdurrà criteri di sostenibilità nei bandi pubblici, creando una domanda stabile per il metalloverde” prodotto in Europa.

Aggiornato il 20 marzo 2025 alle ore 10:28