n. 10/2025 del 15 Marzo 2025
Di seguito la trascrizione dell’intera puntata a cura di Sandro Scoppa, conduce Gianfranco Fabi
I saluti più cordiali ai nostri ascoltatori. In primo piano innanzitutto sui media il report “Emerging Trends in Real Estate 2025”, presentato da Uli e Pwc al Mipim di Cannes, secondo il quale si riscontra un moderato ottimismo nel settore immobiliare europeo, pur in un contesto di incertezze geopolitiche e macroeconomiche. Secondo l’analisi, il 42 per cento degli operatori prevede un miglioramento del mercato nel 2025, mentre il 48 per cento resta prudente, segnalando il peso dell’inflazione, dell’andamento dei tassi d’interesse e delle regolamentazioni nazionali. Le città più attrattive per gli investitori risultano Londra, Parigi e Madrid, mentre il settore logistico e quello residenziale primeggiano tra gli asset più ricercati. Tuttavia, il rapporto segnala che la pressione fiscale e le politiche di regolamentazione, soprattutto sugli affitti, continuano a frenare la crescita e la liquidità del comparto.
È da ritenere che, anziché continuare ad affidarsi a misure correttive o nuovi incentivi pubblici, sarebbe piuttosto necessario ridurre la tassazione e semplificare le normative, restituendo al mercato la sua naturale capacità di autoregolazione. Solo così gli investitori potranno pianificare con fiducia, senza dover ogni anno navigare tra vincoli e incertezze imposte dalla politica.
Un altro argomento su quale è stata rivolta l’attenzione della stampa riguarda il ricorso del Governo alla Corte costituzionale contro il nuovo Codice del Turismo della Regione Toscana, che avrebbe lo scopo di limitare gli affitti brevi per contrastare l’overtourism. Ad avviso dell’Esecutivo, la normativa viola la libertà d’impresa e la concorrenza, in particolare con le disposizioni che consentono ai Comuni di imporre restrizioni alle locazioni turistiche, ritenuti in contrasto con la normativa statale ed europea. Il Governo ha anche impugnato anche una seconda legge regionale che introduce vincoli su rifugi escursionistici, affittacamere e B&b.
Tale decisione è stata giudicata positivamente dalle associazioni del settore, per i quali le locazioni brevi sono una realtà essenziale per l’accoglienza turistica in Italia. Limitare questa attività – hanno evidenziato – significa colpire non solo gli imprenditori del settore, ma anche un indotto che coinvolge migliaia di lavoratori.
In evidenza anche negli organi di informazione l’analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, secondo cui il rendimento medio lordo degli affitti residenziali in Italia si attesta al 7,7 per cento, con differenze marcate tra le città. Le migliori performance si registrano a Biella, Ragusa e Rovigo, mentre le grandi metropoli offrono rendimenti più bassi: Milano si ferma al 5,5 per cento, Roma al 5,7 per cento e Firenze al 5,8 per cento. A livello di tipologie, i bilocali risultano gli immobili più richiesti per la locazione, con un rendimento medio del 6,8 per cento, seguiti dai trilocali (6,4%). L’analisi evidenzia un interesse costante per il mercato immobiliare a reddito, nonostante l’incertezza normativa e fiscale.
Questi dati mostrano come le città più piccole e meno regolamentate offrano spesso rendimenti superiori rispetto alle grandi aree urbane, dove tasse elevate e vincoli sugli affitti comprimono la redditività. La decisione di investire nel mattone dipende non solo dalla domanda locale, ma anche dalla stabilità del quadro legislativo. Il rischio di nuove restrizioni sugli affitti o di aumenti della pressione fiscale resta comunque un deterrente per molti proprietari.
Da citare infine la notizia che arriva dall’Olanda, dove è stato completato il primo complesso di edilizia sociale in Europa realizzato con la stampa 3D, un progetto che punta a ridurre tempi e costi di costruzione, garantendo al contempo sostenibilità ed efficienza energetica. La tecnologia ha permesso di edificare dieci unità abitative in pochi giorni, dimostrando il potenziale dell’innovazione nel settore immobiliare. Se lasciata libera di svilupparsi, la stampa 3D potrebbe rivoluzionare il mercato, abbattendo barriere burocratiche e costi artificialmente gonfiati dalla regolamentazione, rendendo più accessibile l’abitazione senza la necessità di pesanti interventi pubblici.
Il commento finale di Andrea Mancia, direttore de L’Opinione delle Libertà, chiude come di consueto il presente podcast: “Negli ultimi giorni, a causa di alcune vicende giudiziarie, si è tornato a discutere del Salva Milano, il disegno di legge che, secondo i suoi fautori, dovrebbe garantire certezze agli operatori del settore e arginare le inchieste su presunti abusi edilizi. Il progetto contiene nuove restrizioni sugli affitti brevi e sulle ristrutturazioni, oltre a prevedere interventi di riqualificazione in alcune aree della città. L’obiettivo dichiarato è riequilibrare il mercato immobiliare e contrastare il caro-affitti, ma nella realtà si traduce in un ulteriore appesantimento normativo che rischia di frenare gli investimenti e ridurre l’offerta abitativa. Il problema di Milano, come di molte altre città italiane, non è la mancanza di regole, ma l’eccesso di burocrazia che blocca il mercato. Il caro-affitti non si risolve imponendo limiti agli affitti brevi, ma aumentando l’offerta di alloggi attraverso la liberalizzazione delle locazioni e norme più snelle per costruire e ristrutturare. Il mercato non ha bisogno di nuovi ostacoli che scoraggiano gli investimenti e riducono l’offerta, ma di riforme che ne favoriscano lo sviluppo. Ogni intervento statalista ha sempre prodotto effetti opposti a quelli dichiarati: Milano non farà ovviamente eccezione”.
Aggiornato il 17 marzo 2025 alle ore 15:34