n. 5/2025 dell'8 Febbraio 2025

Di seguito la trascrizione dell’intera puntata a cura di Sandro Scoppa, conduce Gianfranco Fabi

I saluti più cordiali ai nostri ascoltatori. La stampa ha innanzitutto dato ampio risalto alla lettera indirizzata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Confedilizia in occasione dei lavori della Conferenza organizzativa della confederazione. In essa, il premier ha ribadito che la casa è una priorità assoluta per il Governo, sottolineando il valore “sacro” della proprietà privata e affermando che un immobile non può essere occupato illegalmente. Ha inoltre assicurato misure per la sicurezza e la valorizzazione del patrimonio edilizio.

Nello stesso contesto, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, ha a sua volta dichiarato che il Governo non introdurrà nuovi aggravi fiscali sulla casa, ribadendo il ruolo centrale del settore immobiliare per l’economia italiana.

Tali posizioni degli esponenti di vertice dell’Esecutivo riflettono un orientamento politico volto a rafforzare la tutela della proprietà privata e a sostenere il settore immobiliare come motore di crescita economica. Se tradotti in misure concrete, gli impegni assunti potrebbero contribuire a rafforzare il mercato immobiliare italiano e contribuire a un rilancio del medesimo comparto, incentivando investimenti e riqualificazione urbana.

Gli organi di informazione hanno pure focalizzato la loro attenzione sulla crescita moderata del mercato immobiliare nel 2024, con il residenziale a trainare la ripresa. Secondo il report di Maiora Solutions, i prezzi al metro quadro sono aumentati in diverse città, con Roma, Napoli e Torino in testa. Le previsioni per il 2025 indicano un proseguimento di questo trend positivo, con variazioni tra le città e aumenti più marcati al Nord, mentre il mercato resterà stabile in alcune aree del Centro-Sud. Detti dati suggeriscono comunque che il mercato residenziale italiano sta attraversando una fase di ripresa, con prospettive incoraggianti per il futuro prossimo.

A questa evoluzione si aggiungono le sfide della transizione ecologica e la crescita degli affitti brevi, come è stato puntualizzato durante l’International Real Estate Symposium di Milano. Secondo gli esperti del settore, l’efficientamento energetico incide ancora poco sui prezzi, mentre gli affitti brevi stanno guadagnando terreno come alternativa più flessibile e redditizia. Per sostenere il mercato, servono politiche che incentivino la sostenibilità senza frenare investimenti e libertà economica.

Altri contributi hanno ripreso il Re/Max European Housing Trend Report 2024, secondo cui un italiano su quattro sta valutando di cambiare casa, spinto da esigenze di maggiore spazio e sostenibilità economica. Il 52 per cento ritiene essenziali balconi o giardini, ma il mercato fatica a soddisfare questa domanda a causa di vincoli normativi e costi energetici. Inoltre, il 28 per cento considera un trasferimento all’estero per migliorare la propria situazione economica, segnale di un contesto sempre meno favorevole alla proprietà privata.

Questa tendenza evidenzia come tasse e regolamentazioni eccessive stiano ostacolando la mobilità abitativa e il mercato immobiliare. Per rispondere alle esigenze dei cittadini servono meno vincoli e più libertà d’azione, incentivando investimenti e scelte individuali senza soffocare l’iniziativa privata.

A margine si segnala infine la decisione della Corte di Cassazione, che  ha recentemente chiarito gli obblighi probatori in caso di contestazione dell’aumento della rendita catastale successivo a interventi di ristrutturazione. Nel caso esaminato, un proprietario aveva dichiarato un incremento della rendita tramite procedura Docfa, ma l’Agenzia delle Entrate aveva rilevato una maggiore variazione, contestando la presenza di una piscina che il proprietario definiva invece come vasca di raccolta dell’acqua.

La Suprema Corte ha stabilito che spetta all’Agenzia delle Entrate dimostrare l’aumento della rendita catastale, soprattutto quando l’interessato ha utilizzato la procedura Docfa. Tuttavia, è onere del contribuente fornire prove contrarie, come documentazione tecnica e fotografica, per contestare la pretesa dell’Amministrazione.

Il commento finale di Andrea Mancia, direttore de L’Opinione delle Libertà, chiude come di consueto il presente Podcast: “Si è tornato a parlare sulla stampa dell’emergenza abitativa, ma ancora una volta il dibattito si è concentrato unicamente sulle conseguenze senza affrontarne le vere cause. Da anni il mercato immobiliare è bloccato da tasse elevate, burocrazia asfissiante e vincoli che frenano investimenti e affitti. L’aumento dei prezzi non è pertanto dovuto alla speculazione, ma a una scarsità artificiale creata dallo Stato, che ha reso sempre più difficile possedere e mettere a disposizione immobili. L’idea che la proprietà immobiliare sia un privilegio da colpire con imposte e restrizioni è un dogma statalista che ha già prodotto danni enormi, penalizzando proprietari, inquilini e l’intera economia nel suo complesso. Invece di favorire il libero scambio e la libera iniziativa, si continuano a introdurre ostacoli che disincentivano gli investimenti, riducono l’offerta di case e aggravano il problema. Ma la casa non è un bene pubblico da gestire con decreti e regolamenti, è il frutto del risparmio e dell’iniziativa privata, che deve essere tutelata e non punita. L’unica soluzione reale è quella opposta alle solite proposte di maggior intervento pubblico. Infatti, dove il mercato è libero, si costruisce di più e i prezzi restano accessibili; al contrario, dove lo Stato impone vincoli e tasse, domina la scarsità. Solo restituendo alla proprietà privata il rispetto che merita si potrà risolvere davvero l’emergenza abitativa”.

Aggiornato il 10 febbraio 2025 alle ore 15:53