Il ritorno del gap dell’Iva: quando il fisco perde il filo

L’ultimo report della Commissione europea sul gap dell’Iva, reso pubblico il 18 dicembre 2024, non lascia margini a interpretazioni ottimistiche: nel 2023, l’evasione dell’Iva in Italia è tornata a crescere, attestandosi al 14,7 per cento. Un dato preoccupante, soprattutto se confrontato con i numeri degli anni precedenti, quando si era registrata una discesa al 10,6 per cento nel 2022 e al 10,9 per cento nel 2021.

Come siamo passati da un apparente “miracolo fiscale” a una nuova voragine nei conti pubblici? Una risposta sembra arrivare dal rapporto stesso: il miglioramento osservato nel biennio precedente era frutto, almeno in parte, della fatturazione elettronica e degli incentivi fiscali legati all’edilizia – primo fra tutti il Superbonus 110 per cento. Nonostante le critiche, il Superbonus aveva spinto molte imprese a mettersi in regola con il fisco, aumentando la cosiddetta compliance.

Eppure, il report non si limita a una fotografia del passato: guarda avanti e mette in guardia. Il cosiddetto policy gap, ovvero l’effetto delle politiche fiscali su esenzioni e aliquote ridotte, resta significativo. Si stima che, se tutte le esenzioni e riduzioni fossero eliminate, con un’unica aliquota standard tra il 14 per cento e il 15 per cento, il gettito complessivo sarebbe equivalente a quello attuale, ma con un sistema più efficiente e meno vulnerabile.

Ma attenzione: i numeri non raccontano tutto. Il ritorno del gap al 14,7 per cento non è solo una questione di calcoli e aliquote. È anche – e forse soprattutto – una questione di fiducia: quella tra cittadini e Stato. E qui la politica è chiamata a rispondere.

Con una punta di ironia, verrebbe da chiedersi: se davvero bastasse un’unica aliquota standard per risolvere tutto, perché non l’abbiamo già fatto? La verità è che la semplicità fiscale è spesso una chimera. Intanto, la proiezione della Commissione prevede un buco di 24 miliardi di euro nei prossimi anni.

Alla luce di questo scenario, i deputati Fenu, Raffa e Gubitosa (M5s) hanno depositato un’interrogazione parlamentare, con la quale chiedono al Ministro dell’economia quali misure intenda adottare per invertire questa preoccupante tendenza. L’obiettivo è evitare di disperdere i progressi fatti dal 2018, quando l’Italia sembrava aver imboccato la strada giusta per ridurre l’evasione.

Il gap dell’Iva è tornato a bussare alla porta del Tesoro. La domanda, tuttavia, non è solo come chiudere questa porta, ma anche come evitare che continui ad aprirsi in futuro. Una sfida che riguarda non solo la matematica dei conti pubblici, ma la chimica – più complessa – della credibilità fiscale.

 

Aggiornato il 10 gennaio 2025 alle ore 10:28