L’accordo del Ceta per l’accesso alle terre rare

Le relazioni fra la Francia e il Québec determinate dall’Accordo economico e commerciale Canada-Europa

Il premier del Québec François Legault ha ospitato il primo ministro francese, Gabriel Attal, per il suo primo viaggio in Canada. La visita è il frutto di intense relazioni economiche dovute anche all’apertura del cantiere del nuovo stabilimento Ford Canada, per la produzione di materiale per le batterie di veicoli elettrici a Bécancour, grazie alle innovazioni e alla tecnologia francese. Il premier transalpino ha partecipato anche ad un tavolo di lavoro presso la Camera di commercio metropolitana di Montréal, dove è stato evidenziato che la Francia rappresenta il secondo Paese importatore di beni dal Québec – dopo gli Stati Uniti – con le esportazioni valutate attorno ai due miliardi di dollari canadesi.

Nei prossimi anni, la diplomazia economica fra i due Paesi prevede la crescita della sinergia con il Québec, attraverso una serie di accordi per soddisfare le esigenze della transizione energetica sostenibile della Francia. La strategia economica e industriale francese, denominata “Francia 2030”, prevede lo stanziamento di 5,6 miliardi di euro per la riduzione delle emissioni di carbonio nella filiera industriale, per raggiungere la neutralità delle emissioni di Co2 entro il 2050. L’incontro tra Attal e Legault ha avuto luogo dopo il voto al Senato francese sull’Accordo economico e commerciale Canada-Europa (Ceta) del marzo scorso. Sebbene l’intesa sia condivisa dal premier canadese Justin Trudeau e dal presidente francese Emmanuel Macron, in Francia vi sono state numerose proteste degli agricoltori, motivate dalla paura di una concorrenza sleale sui prodotti alimentari.

Il Québec e la Francia vogliono rilanciare la cooperazione economica e sviluppare al meglio le opportunità del Ceta, per affrontare insieme le problematiche geopolitiche legate all’accesso alle terre rare – un gruppo di 17 elementi della tavola periodica, fulcro della transizione ecologica – e allo sviluppo delle batterie per le auto elettriche. Il Canada può divenire un Paese importante per la strategia europea sull’accesso a queste aree del mondo. Già nel 2022, il ministro degli Affari esteri canadese Mélanie Joly sottolineò che la domanda di litio stava per aumentare del 4mila per cento. “Il mondo ha bisogno dei minerali rari”, ribadì la ministra, aggiungendo che “il Canada può diventare uno snodo centrale per i minerali critici”. In tale ottica il Ceta può essere concepito come un nuovo volano per le relazioni commerciali tra la Francia e il Québec, partendo proprio dallo sviluppo delle batterie per le auto elettriche e rilanciando una nuova idea di accordo di libero scambio, anche per contrastare le politiche geo-strategiche della Cina sull’accesso alle terre rare.

Il governo federale canadese vuole che tutte le autovetture vendute nel Paese siano elettriche entro il 2035. Il centro della futura produzione di auto elettriche sarà la città di Windsor, centro dell’industria automobilistica canadese. Il governo di casa ha recentemente annunciato un sistema di crediti per incentivare la costruzione di nuove stazioni di ricarica rapida. Un passo significativo nella lotta contro il cambiamento climatico e nella promozione di una mobilità sempre più sostenibile.

Aggiornato il 17 giugno 2024 alle ore 12:09