Energia elettrica: come cambia la bolletta

L’Autorità di regolazione per l’energia di reti e ambienti (Arera) ha annunciato un’importante novità per i consumatori di energia elettrica. Quello che, infatti, è destinato a cambiare è proprio il dettaglio delle voci presenti nella bolletta, così da garantire una lettura più trasparente della stessa per gli utenti finali, soprattutto se si considera che una famiglia di 4 persone consuma tra i 7,5 e i 9,5 kilowattora al giorno. L’iter attraverso il quale l’Autorità mira a rendere le bollette dell’energia più comprensibili, specie sul fronte del costo al kilowattora della luce e al metro cubo per il gas, può dirsi avviato. In particolare, la bolletta energetica 2.0 sarà costituita da una prima pagina obbligatoria, cosiddetto “frontespizio unificato”, che avrà una struttura identica per tutti i clienti, e una sezione rubricata “elementi essenziali”, in cui la società energetica potrà inserire anche informazioni commerciali unicamente riferibili all’offerta sottoscritta. La novità del frontespizio unificato, nel quale saranno riportate tutte le informazioni di base (i dati identificativi del cliente, servizio e il mercato di riferimento, informazioni su fatturazione e pagamento) accoglie, dunque, l’esigenza di rendere la bolletta davvero trasparente per consentire la conoscenza dei costi e il confronto degli stessi.

Lo schema proposto da Arera è una rappresentazione dei costi più semplice dell’attuale, dove è possibile distinguere la quota fissa (quella, cioè, indipendente dai consumi) e la quota variabile (quella che varia in proporzione ai consumi effettuati). Si parla, infatti, di “scontrino dell’energia”, cioè di un documento nel quale sono evidenziate in modo chiaro le somme nette dovute dal cliente rispetto a eventuali ricalcoli o altre partite (ad esempio servizi accessori e contributi di connessione) e agli importi dovuti imposte e al canone di abbonamento alla televisione. Il futuro dell’energia elettrica continua a mutare. Non dimentichiamo che il 2024 segna il definitivo passaggio al mercato libero introdotto con il Decreto legge numero 73/2007 e la contestuale fine del regime di maggior tutela, ovvero a costi standard garantiti dall’Autorità. Ma cosa occorre sapere?

Da oggi fino alla scadenza del 1° luglio 2024 i consumatori in regime di maggiore tutela potranno liberamente passare a un operatore del mercato libero, optando per una delle tante proposte disponibili. Tuttavia, laddove, alla scadenza non sia stata effettuata una scelta, gli stessi verranno inseriti nel Servizio a tutele graduali, con l’assegnazione automatica a un gestore identificato tramite asta e con l’attivazione di una nuova tariffa definita dall’Autorità di Regolazione per un periodo di tre anni. Ai clienti domestici vulnerabili, invece, si pensi ad esempio quelli in condizioni economicamente svantaggiate, con disabilità o di età superiore ai 75 anni, è consentita la permanenza nel servizio di maggior tutela anche successivamente al 1° luglio e senza scadenza. Ma un consumatore che ha scelto un fornitore sul mercato libero può rientrare nel mercato tutelato? La risposta è sì, ma entro il 30 giugno. La stessa Autorità ha invitato gli operatori a informare adeguatamente i consumatori di tale possibilità e a non ostacolare o rallentare l’operazione di rientro al mercato tutelato, così da lasciare spazio una scelta libera e consapevole.

Aggiornato il 28 marzo 2024 alle ore 13:18