Il Mercosur e l’Ue

Alla fine degli anni Ottanta anche l’America Latina ha avvertito la necessità di creare un’organizzazione comune con finalità economiche ed esigenze di regolazione dei flussi migratori e di spostamento di merci e persone. Le stesse necessità dalle quali sono partiti i Paesi europei quando crearono la Comunità economica europea (Cee), oggi Unione europea.

Così nel 1991 Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay firmarono il Trattato di Asunción che costituiva il Mercosur. Solo però nel 1994 a Ouro Preto il Mercosur acquisiva personalità giuridica secondo la normativa internazionale. Nel 2012 entrava anche il Venezuela poi sospeso nel 2016 per inosservanza del protocollo di adesione della clausola democratica del blocco. Gli altri paesi dell’America Latina sono considerati paesi associati ad eccezione della Bolivia che si è candidata ad entrate effettivamente.

Le basi del Mercosur sono l’unità doganale che si sostanzia nel Tec (tariffa esterna comune) con 11 livelli di dazi dallo 0 per cento al 20 per cento verso l’esterno e l’azzeramento dei dazi fra i paesi membri. Per quanto riguarda le politiche sulla cittadinanza, il Brasile da tempo si sta impegnando per la regolazione delle migrazioni interne e dei diritti dei cittadini agli spostamenti fra stati membri.

Il Mercosur oggi è una realtà economica che assorbe quasi la metà degli investimenti diretti esteri e che strategicamente si trova fra Usa, Europa e Africa. Ma è l’Unione europea la prima a chiudere un accordo storico di cooperazione con il Mercosur proprio in questi giorni di inizio 2024. Un accordo su molteplici aspetti, dagli impegni ambientali siglati a Parigi, alla collaborazione commerciale con controlli e accordi sui prodotti alimentari a tutela della sicurezza dei consumatori, per finire ai diritti dei lavoratori.

Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha dichiarato: “Quando dico che questo è un momento storico lo faccio con cognizione di causa. In una fase caratterizzata da tensioni commerciali internazionali, oggi insieme ai nostri partner del Mercosur inviamo un forte segnale a favore del commercio basato su regole. Con questo patto commerciale, che consentirà di risparmiare oltre 4 miliardi di euro di dazi all’anno, i paesi del Mercosur hanno deciso di aprirsi al commercio con l’Ue e questa è ovviamente un’ottima notizia per le aziende, i lavoratori e l’economia su entrambe le sponde dell’Atlantico. Per questo si tratta del più grande accordo commerciale mai concluso dall’Ue. Grazie all’intenso e paziente lavoro dei nostri negoziatori, questo accordo porterà anche risultati positivi per l’ambiente e per i consumatori, così da essere vantaggioso per tutti”.

La Commissaria responsabile per il Commercio, Cecilia Malmström, ha aggiunto: “L’accordo di oggi avvicina l’Europa e il Sud America in uno spirito di cooperazione e apertura. Una volta in vigore, l’accordo creerà un mercato di 780 milioni di persone e fornirà ai lavoratori e alle imprese dell’Ue enormi opportunità in paesi con i quali abbiamo forti legami storici e i cui mercati sono stati finora relativamente chiusi. L’accordo consentirà alle imprese europee di risparmiare oltre 4 miliardi di euro di dazi alla frontiera, ossia il quadruplo rispetto al nostro accordo con il Giappone, e offrirà loro un netto vantaggio sulla concorrenza del resto del mondo. L’accordo fissa inoltre standard elevati, stabilisce un quadro solido per affrontare congiuntamente questioni quali l’ambiente e i diritti del lavoro e rafforza gli impegni già assunti in materia di sviluppo sostenibile, come ad esempio quelli dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Nel corso degli ultimi anni l’Ue ha consolidato il suo ruolo di leader mondiale nel commercio aperto e sostenibile. Dal 2014 sono entrati in vigore accordi con 15 paesi, in particolare con il Canada e il Giappone, e questo accordo aggiunge altri quattro paesi al nostro notevole elenco di alleati commerciali”.

Aggiornato il 14 marzo 2024 alle ore 18:34