La settimana di Confedilizia (Podcast)

n. 39 del 23 dicembre 2023

Un saluto cordiale, al quale aggiungo i più cari auguri di Buon Natale ai nostri ascoltatori. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel terzo trimestre 2023 l’indice dei prezzi delle case per fini abitativi o per investimento resta stabile rispetto al trimestre precedente mentre aumenta dell’1,8 per cento nei confronti dello stesso periodo del 2022. La crescita tendenziale è da attribuirsi soprattutto all’aumento dei prezzi delle abitazioni nuove, in forte accelerazione rispetto al trimestre precedente. Al contrario, i prezzi delle abitazioni esistenti registrano una lieve decelerazione rispetto al secondo trimestre. Per l’Istituto di statistica, questi andamenti si registrano in un contesto di marcata riduzione dei volumi di compravendita. Comunque, in media, nei primi tre trimestri del 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022, i prezzi delle abitazioni aumentano dell’1,2 per cento, con quelli delle abitazioni nuove che fanno registrare +4,5 per cento e quelli delle abitazioni esistenti che crescono dello 0,5 per cento.

Altro tema di particolare importanza apparso sulla stampa riguarda la Manovra 2024. Tre le principali novità, alcune riguardano il settore immobiliare e si riferiscono, innanzi tutto, al Superbonus 100 per cento, per il quale non sarà concessa alcuna proroga della scadenza, prefissata al 31 dicembre, dei lavori in corso nei condomini. Per quelli in ritardo, che finiranno nel 2024, la detrazione scenderà dal 110 al 70 per cento. Per quanto riguarda invece gli affitti brevi, è previsto lo sdoppiamento dell’aliquota, pari al 21 per cento per chi affitta un solo appartamento e del 26 per cento, a partire dal secondo appartamento, per chi ne affitta più di uno. Resta l’obbligo di dotarsi e di esporre il Codice identificativo nazionale a carico del titolare dell’attività.

Altre novità in Manovra concernono il Fondo mutui prima casa, che viene aperto alle famiglie numerose con reddito medio-basso; lo stanziamento di cento milioni di euro per il contrasto al disagio abitativo, da utilizzare per elaborare modelli sperimentali di edilizia residenziale pubblica. In Manovra è pure prevista una sorta di proroga a 211 Comuni ritardatari per adottare le delibere per fissare le aliquote 2023. Ciò comporterà che, qualora le aliquote risulteranno superiori a quelle in vigore fino a dicembre, alle prime due rate già pagate dai proprietari di immobili diversi dalla prima casa, se ne aggiungerà una terza, da saldare entro il 29 febbraio 2024. Vi è comunque da ricordare che dal 2012, quando venne introdotta dal Governo Monti, l’Imu è costata agli italiani la bellezza di 270 miliardi di euro. Un vero salasso, che ha aumentato notevolmente il peso della tassazione sugli immobili per famiglie e imprese. Sempre in merito all’Imu, recentemente il Ministero dell’Economia ha chiarito che l’imposta non è dovuta per gli immobili occupati abusivamente.

Degna di nota è l’istituzione del Tavolo tecnico sulla riqualificazione degli immobili, promosso dall’Abi in collaborazione, tra gli altri, con Confedilizia e altre istituzioni europee e nazionali e con associazioni di categoria. Tra gli obiettivi, vi è quello di favorire lo sviluppo del mercato dei finanziamenti destinati all'acquisto di immobili ad alta prestazione energetica e alla riqualificazione degli edifici. Un argomento importante ripreso dai media riguarda la riunione sul Piano Casa indetta dal Ministero delle infrastrutture, alla quale ha partecipato la delegazione di Confedilizia. In tale occasione, quest’ultima ha evidenziato al ministro Matteo Salvini che le strade per migliorare la situazione abitativa in Italia passano essenzialmente dal recupero degli oltre centomila appartamenti di edilizia residenziale pubblica non disponibili per varie motivazioni e dal rafforzamento della locazione privata, attraverso misure di incentivazione fiscale e mediante una maggiore tutela dei proprietari in fase di rilascio degli immobili.

La chiusura del presente podcast è affidata all’intervento di Giorgio Spaziani Testa, presidente nazionale di Confedilizia: “La novità principale è stata senza dubbio la riunione al Ministero delle Infrastrutture convocata dal Ministro Salvini in materia di piano casa. La Confedilizia ha partecipato e ha naturalmente espresso le sue opinioni, che saranno poi formalizzate in un documento che presenteremo in vista della seconda riunione già fissata per il 16 gennaio. A nostro avviso, il tema delle politiche abitative va affrontato essenzialmente in due modi: da un lato, rendendo efficiente il sistema dell’edilizia residenziale pubblica. Ci sono oltre 100mila appartamenti non disponibili per gli aventi diritto per le più varie ragioni: bisogna intervenire assolutamente da questo punto di vista. L’altra strada è quella del rafforzamento della locazione privata, che è ciò che ha garantito l’offerta alloggiativa in Italia negli ultimi decenni. E da questo punto di vista si possono fare due cose: utilizzare la leva fiscale, abbassando l’Imu, in particolare per i contratti a canone concordato; e anche chiarendo che per questi contratti la cedolare secca al 10 per cento si applica in tutta Italia. Poi c’è il lato delle tutele: occorre dare maggiori garanzie ai proprietari, che in troppi casi fuggono dalle locazioni di lunga durata perché temono di non rientrare in possesso dei loro immobili al termine del contratto o in caso di morosità. Noi abbiamo fatto una proposta specifica, già avanzata al ministro Carlo Nordio, che è quella di affiancare agli ufficiali giudiziari altre figure affinché la fase esecutiva sia resa più efficiente e più snella. Vedremo cosa sarà do queste proposte. Naturalmente le porteremo al tavolo del ministro Salvini. Colgo l’occasione di questa ultima puntata dell’anno della nostra Settima di Confedilizia per formulare a tutti un augurio di un 2024 foriero di novità positive per il nostro settore”.

(*) Il podcast è a cura di Sandro Scoppa e Gianfranco Fabi

Aggiornato il 02 gennaio 2024 alle ore 11:43