Valdis Dombrovskis non condivide la linea dei sostegni diffusi per contrastare il caro energia. Il vicepresidente della Commissione Ue, alla sessione plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo, sostiene che si debba, “prima di tutto, lavorare sulle cause dell’inflazione” nel settore energia. L’Ue ha previsto una piattaforma per l’acquisto congiunto del gas e stiamo aumentando le importazioni da diversi fornitori”. Il politico lettone sottolinea l’intenzione di mobilitare “altre risorse nei rispettivi Stati membri per introdurre il capitolo del RePowerUe nei Pnrr nazionali”.

Secondo Dombrovskis è necessario “tutelare le famiglie più vulnerabili e le aziende. Non sarà possibile proteggere tutti dalle conseguenze economiche della guerra in Ucraina, però il settore pubblico deve proteggere quelli più esposti all’innalzamento dei prezzi. Il nostro sostegno deve essere mirato: dal ridurre ai consumi a pensare a un tetto ai prezzi fino alla tassa sugli extra-profitti. Dare sostegni a pioggia a tutti non sarebbe una buona idea perché farebbe aumentare i prezzi ulteriormente e indebolirebbe l’economia”.

Il vicepresidente della Commissione europea ricorda che “la Banca centrale europea sta facendo il suo lavoro per contenere l’aumento dell’inflazione. Le politiche di bilancio e di aiuto devono essere coordinate e non mettere sotto pressione il mercato dell’energia. Ma dobbiamo anche pensare al futuro e guardare oltre questa crisi. Vuol dire pensare a sostegni mirati e compatibili con le politiche di bilancio, che non mettano sotto pressione i prezzi”.

Frattanto, la Commissione europea propone di utilizzare fino a 40 miliardi di euro dai fondi di coesione per sostenere i cittadini e le Pmi davanti al caro energia. Lo hanno annunciato la commissaria Ue per la Coesione Elisa Ferreira, e il presidente della commissione Regioni del Parlamento europeo, Vasco Alves Cordeiro. Bruxelles apre la possibilità per i governi di impiegare i fondi di coesione non impegnati dalla programmazione 2014-2020 e riprogrammarli. Il prezzo del gas è in caduta libera dopo le mosse dell’Ue sul price cap. Ad Amsterdam le quotazioni hanno subito un calo del 9,5 per cento a 115 euro al megawattora.

Aggiornato il 18 ottobre 2022 alle ore 11:25