Per Jamie Dimon (Jp Morgan) è in arrivo un “uragano economico”

Il Ceo di Jp Morgan, Jamie Dimon, ha lanciato un monito agli investitori dicendo loro di prepararsi a quello che, secondo le sue previsioni, sarà un vero e proprio uragano che si abbatterà sull’economia. Già nelle scorse settimane lo stesso Dimon aveva parlato di “nuvole di tempesta” che incombevano. “Ho detto che c’erano grandi nuvole di tempesta”, ha spiegato mercoledì in occasione di una conferenza annuale organizzata a New York da AllianceBernstein, ma ora all’orizzonte c’è “un uragano”, e Jp Morgan si sta preparando ad affrontarlo, “saremo molto prudenti con il nostro bilancio”, ha assicurato.

Dimon ha rivisto la sua posizione a causa di due fattori: gli effetti della guerra in Ucraina sui mercati globali delle materie prime, e la stretta monetaria che la Federal Reserve ha avviato negli Stati Uniti con il programma di riduzione del suo bilancio, il cosiddetto Quantitative tightening (Qt), per tentare di frenare l’inflazione. Si tratta di uno strumento di politica monetaria opposto al Quantitative easing: invece di allentare i cordoni della borsa, li stringe, anziché dare liquidità al sistema, si riduce la quantità di moneta in circolazione.

La Fed, da giugno ad agosto, procederà con un taglio di 47,5 miliardi di dollari al mese, mentre da settembre la riduzione sarà di 95 miliardi di dollari. “Non abbiamo mai avuto Qt come questo, quindi al momento è come se stessimo guardando qualcosa di imprevedibile su cui si potranno scrivere libri di storia per 50 anni”, ha detto Dimon. Ma in questo momento le banche centrali non hanno scelta, “devono drenare parte della liquidità per fermare la speculazione, ridurre i prezzi delle case e cose del genere”.

Il numero uno del colosso bancario Jp Morgan ha sottolineato che il conflitto in corso potrebbe spingere i prezzi del petrolio fino a 150 o addirittura 175 dollari al barile. Attualmente il brent viene scambiato a 117 dollari con un incremento del 66 per cento rispetto ad un anno fa. “Non stiamo proteggendo adeguatamente l’Europa dall’impatto che la guerra avrà nel breve periodo sul mercato del greggio. E non stiamo attuando le azioni corrette per proteggere tutti noi da ciò che accadrà nei prossimi cinque anni”. Insomma, l’inflazione fa paura.

Aggiornato il 08 giugno 2022 alle ore 11:14