Ue rivede a ribasso le previsioni del Pil italiano

 Le stime del Pil italiano vanno riviste al ribasso. La stima è opera dell’Unione europea. L’Ue nelle stime invernali prevede per il nostro Prodotto interno lordo nel 2022 un +4,1 per cento. Questo dato va confrontato con le stime dello scorso novembre, quando l’Ue configurava una crescita al 4,3 per cento. Per il prossimo anno Bruxelles stima un Pil al +2,3 per cento.

“Le previsioni di breve termine – scrive l’Ue – sono oscurate dalla prolungata interruzione di forniture e dal brusco aumento dei prezzi dell’energia. Si prevede che l’erosione del potere di acquisto e l’attenuazione della fiducia dei consumatori scalfiscano la crescita reale nel breve periodo. Ci si aspetta che l’attività economica riguadagni slancio nel secondo trimestre e continui ad espandersi nella seconda parte dell’anno”.

Nel complesso l’Ue ha raggiunto il livello del Pil precedente alla pandemia nel terzo trimestre del 2021 e si prevede che tutti gli Stati membri abbiano superato questa pietra miliare entro la fine del 2022. Il rallentamento della crescita configurato in autunno è stato più acuto del previsto. Ma, si sottolinea, “incertezza e rischi” per la ripresa “restano alti, notevolmente aggravati dalle tensioni geopolitiche in Est Europa”.

Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, commenta le previsioni economiche invernali. “Per l’Italia – sostiene – dopo l’espansione del 6,5 per cento nel 2021, la crescita del Pil reale dovrebbe raggiungere il 4,1 per cento nel 2022 e il 2,3 per cento nel 2023. L’economia italiana ha chiuso il 2021 su basi solide, tornando quasi ai livelli del periodo pre-crisi. La domanda interna è destinata a rimanere il pilastro principale della espansione economica, con il Piano per la ripresa e la resilienza che aumenta gli investimenti”.

Aggiornato il 10 febbraio 2022 alle ore 13:07